E vero, per un paio di giorni, in Sicilia, è tornata la politica. Quella vera. Fatta di partecipazione, di sogni e di amarezze, di sorrisi e di delusioni, di vittorie e di sconfitte. Forse durante le primarie del centrosinistra di Palermo qualcuno è finito sopra il rigo. Capita. Soprattutto quando cè di mezzo la partecipazione. O quando le idee prendono il posto degli schemi chiusi.
Ha ragione Pino Apprendi quando dice che le primarie aiutano la gente ad avvicinarsi alla politica. Temiamo, però, che la politica siciliana non avrà molto tempo da dedicare a questo momento. I problemi incombono. Cè il buco del bilancio della Regione. Più di 5 miliardi di euro. E cè, soprattutto, lo scandalo della formazione professionale.
La scorsa settimana abbiamo dato una notizia a metà, perché frutto di unindiscrezione vera che, però, non abbiamo potuto sostanziare con i numeri. Abbiamo scritto che lUnione Europea contesta alla Regione limpiego dei fondi comunitari destinati alla formazione – per capirci, il Fondo sociale europeo (Fse) – per finalità che nulla hanno a che vedere con le regole della stessa Unione Europea.
Per essere ancora più chiari, il governo della Regione, non avendo più soldi in cassa, già da qualche tempo, finanzia i corsi di formazione relativi alla legge regionale numero 24 del 1976 con i fondi europei. Questo si può fare solo in parte. Con i fondi europei, ad esempio, non si possono finanziare le ferie, le assenze per malattia ed altre cose ancora. Cosa, invece, che la Regione ha fatto. E che adesso lUnione Europea contesta.
In questa storia della formazione professionale siciliana cè una contraddizione che sta vendo fuori. La formazione legata alla legge regionale n. 24 veniva finanziata dalla Regione. Mentre i soldi dellUnione Europea vanno messi a bando. Come abbia fatto la Regione a finanziarie con i fondi europei gli enti di formazione legati alla legge 24 senza bandi non lo abbiamo mai capito. Ora, però, lo cominciamo a capire.
Sempre sulla formazione ci sono due dati che sono semplicemente scandalosi e sui quali dovrebbe intervenire, in tempi stretti, la magistratura. Il primo scandalo è la selezione degli enti che viene operata in queste ore. Alcuni enti vengono ammessi al finanziamento, altri no. Sulla base di quali criteri?
Il secondo scandalo ha un nome: Cefop. Più giorni passano e più ci rendiamo conto che questo rilancio del Cefop ha semplicemente dellincredibile. Fino a qualche mese fa questo ente aveva le casse vuote. Tanto che, lanno scorso, è stato escluso la Piano formativo.
Improvvisamente, un paio di settimane fa il governo regionale decide di finanziare al Cefop i corsi del 2011. Già questo è al limite della farsa. Laspetto inquietante è che questo avviene mentre è in corso la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra.
La cosa scandalosa è la cifra: lo stanziamento ammonta, infatti, a 12 milioni di euro. Una cifra enorme per corsi che dureranno, sì e no, tre o quattro mesi. Ancora più scandaloso il calcolo: 9 milioni di euro (cioè quasi 18 miliardi di vecchie lire!) per fare lavorare 500 persone e per pagare – poco – i corsisti. E – udite udite – 3 milioni di euro, ovvero 6 miliardi di vecchie lire, per ‘spese di funzionamento’. Siamo alla follia!
Lo confessiamo: con la formazione professionale, in Sicilia, in tutti questi anni, ne abbiamo visto di tutti i colori. Ma a tanto nessuno era mai arrivato. Poco più di ventiquattro miliardi di vecchie lire per gestire corsi di formazione professionale per tre o quattro mesi non li abbiamo mai visti. Mai. Quello che sta succedendo è semplicemente incredibile! E’ evidente che la politica siciliana ha ormai perso il senso della misura.
La cosa comica – o tragica, se si preferisce – è che tutto questo avviene mentre il governo Lombardo chiede Roma i soldi per far approvare un bilancio regionale che Sala dErcole, in questo momento, non può approvare perché le casse della Regione sono vuote. Ma se le ‘casse’ regionali sono ‘vuote’ dove ha trovato Lombardo 12 milioni di euro per ‘rilanciare’ il Cefop, guarda caso, in campagna elettorale?
Sollecitato dal governo della Sicilia, Monti ha risposto che il governo nazionale è disposto a dare una mano alla nostra Regione a patto che il governo dell’Isola riduca drasticamente gli sprechi. E tra gli sprechi Monti ha citato il personale e le società collegate alla stessa Regione che, in buona parte, non sono altro che carrozzoni mangiasoldi.
Per tutta risposta Lombardo & compagni hanno erogato 12 milioni al Cefop per organizzare 4 mesi di formazione professionale. Ridicolo. Il Presidente del Consiglio Monti non sa nulla di questa incredibile storia del Cefop? O il Cefop è un fatto massonico – stile Alta velocità – e quindi gli sprechi sono ammessi?
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