UniRoom, studenti lanciano il portale di affitti per fuorisede «Adesso vogliamo raggiungere le altre città universitarie»

Le idee migliori spesso nascono dal bisogno. È il caso di UniRoom, il nuovo portale di affitti per studenti universitari che incrocia domanda e offerta attraverso un sito agevole e di facile consultazione. Basta indicare le proprie preferenze – il quartiere, il prezzo minimo o massimo, il numero di letti o di bagni – e immediatamente si trova l’annuncio adatto alle proprie esigenze, con in più la geolocalizzazione di ogni singola stanza e la possibilità di contattare direttamente i proprietari. A creare UniRoom due studenti dell’agrigentino che, proprio in cerca di un alloggio, hanno riscontrato le difficoltà con le quali tutti i fuorisede si imbattono ad ogni ricerca. 

«Bisogna andare più di un giorno a Palermo» racconta Alessio Circhirillo, originario di Sciacca. «Prima a raccogliere i numeri di telefono negli annunci affissi lungo Viale delle Scienze e poi ritornare per incontrare i proprietari e visionare gli immobili. Oppure bisogna affidarsi ai gruppi facebook dove purtroppo si trovare sempre le stesse 30 persone che ripubblicano quotidianamente lo stesso annuncio anche tre o quattro volte al giorno. Oltre al fatto che i gruppi sono tanti e quindi ti ritrovi la home piena di annunci anche quando non ti serve più o di annunci di cui non ti interessa nulla per le specifiche sopra elencate (zona, prezzo)».

Alessio è uno studente della facoltà di Economia e Finanza. Così come l’altro socio di UniRoom, Vito Cortese (di Lucca Sicula). Il primo ha la passione per la programmazione di siti web; il secondo invece è anche un grafico. Si conoscono per caso al test di ammissione, e da lì parte una collaborazione che li vede creare in poco tempo UniRoom. «Abbiamo lanciato il sito il 15 luglio – racconta ancora Alessio -. È passato un mese e mezzo e le risposte a nostro parere sono molto positive. Abbiamo raggiunto i 180 annunci di stanze e appartamenti. Come visualizzazioni abbiamo ottenuto fin ora 3300 utenti unici che hanno effettuato 5600 sessioni e 63mila visualizzazioni di pagine. Tanta gente giornalmente ci scrive per ricevere informazioni o semplicemente complimentarsi. Noi avevamo di certo l’intenzione di metterci tutto il nostro impegno quotidiano ma non ci aspettavamo di raggiungere questi risultati».

E mentre UniRoom continua a macinare contatti, i due studenti non si fermano. «L’intento è di approdare nel 2019 a Catania, Enna e Messina, le altre città universitarie siciliane – conferma Alessio – Inoltre abbiamo già in cantiere un altro progetto sempre dedicato agli universitari che lanceremo verso la fine di ottobre o inizio novembre». Anche gli studenti universitari mostrano di gradire il progetto. «Facile da usare, lo proverò subito» dice Marco Failla, studente di Geologia. «Quasi quasi mi pento di aver già preso casa – sorride Ludovico Campanella, laureando in Giurisprudenza – Spero che sia un buon modo per arginare il fenomeno degli affitti in nero». E in effetti UniRoom è un buon filtro in questo senso. Nel senso che sono gli stessi proprietari a scegliere volontariamente se inserire un annuncio in regola. E la visibilità in rete dovrebbe fungere da deterrente in questo senso. «Noi non ci occupiamo della parte fiscale degli affitti – spiega Alessio – ma diamo l’opportunità di postare un annuncio. Non guadagniamo dai proprietari o da quante locazioni avvengono. Quindi è il proprietario a decidere se farlo a nero o meno, per quanto mi riguarda è a suo rischio e pericolo. Se gestissi io personalmente la locazione al posto dei proprietari allora sarebbero tutti contratti regolari».

Un allarme, quello degli affitti in nero, lanciato in questi giorni dal Sunia Sicilia, attraverso la segretaria regionale Giusy Milazzo, che ha chiesto un’intensificazione dei controlli anche da parte dei Comuni per un fenomeno che in fondo penalizza esclusivamente gli studenti. «In Sicilia – dice Milazzo – gli affitti agli studenti sono per oltre il 50 per cento in nero, una piaga che comporta lievitazione dei canoni e un caro affitti che è certamente un problema per gli universitari fuori sede e per le loro famiglie, che si ritrovano spesso senza alcuna garanzia che il canone sia equo e l’alloggio confortevole e sicuro. Il diritto allo studio va garantito, anche agendo su questo fronte».

Andrea Turco

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