«La famiglia è fondata sull’unione di un uomo e una donna. Ogni altro tipo di unione è contronatura. Si vantano oggi di quello di cui dovrebbero vergognarsi». Fa lunghe pause di riflessione, mentre parla durante l’omelia, padre Salvatore Nicolosi, il parroco della chiesa Maria madre della divina Grazia di Barrafranca, in provincia di Enna. «Contronatura» è la parola che scandisce più lentamente nel sermone durante la celebrazione della festa della Santa famiglia, la scorsa domenica 27 dicembre.
«Non c’è nulla di “contronatura” nelle nostre unioni – è la replica di Armando Caravini, il presidente di Arcigay – Ancora una volta, occorre ribadirlo. Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità – sottolinea Caravini – ha definito l’omosessualità come “una variante naturale del comportamento umano“». Nelle parole di padre Nicolosi, invece, per le “varianti” non c’è spazio e il concetto di famiglia resta solo quello tradizionale. Lo scorso ottobre anche Papa Francesco aveva aperto alle unioni civili per le coppie gay: «Gli omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Quello che dobbiamo fare è una legge sulle unioni civile. In questo modo sono coperti legalmente». Un’apertura da cui il prete barrese sembra essere rimasto piuttosto lontano. «Quello del sacerdote è un discorso d’odio che crea inutili divisioni all’interno della comunità e che rischia di provocare dolore alle persone Lgbtq+ e alle loro famiglie».
«Non voglio entrare nel merito della polemica», precisa subito il sindaco di Barrafranca Fabio Accardo contattato da MeridioNews. Il primo cittadino, ieri sera, ha fatto un video in diretta sulla pagina Facebook istituzionale durante il quale, dopo avere dato qualche informazione sui numeri del Covid-19, ha affrontato la questione. Senza prendere posizione e senza prendere le distanze dalle parole del sacerdote. «Il parroco – ha detto nel video pubblicato sui social – parla della famiglia naturale uomo-donna. Anziché sparare a zero sono andato a leggere l’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti». Per diversi minuti, il primo cittadino ha poi letto in diretta un commento al documento papale. «Anziché fare polemiche, invito tutti alla lettura per costruire la conoscenza e l’identità», conclude Accardo.
«È singolare che il sindaco prenda le difese del parroco – lamentano da
Arcigay – nascondendosi dietro l’ipocrisia della libertà di pensiero, leggendo persino un’enciclica e dimenticando che rappresenta un’istituzione laica e non il Vaticano». Il primo cittadino non era presente durante la celebrazione di padre Nicolosi «perché quella non è la mia parrocchia. Prima di fare la diretta avevo visto il video solo di sfuggita – commenta il sindaco a MeridioNews – Ho cercato di fare calmare i toni sulla vicenda e di invitare tutti a una riflessione più profonda». Alla domanda se non trovasse giusto prendere le distanze dalle parole del sacerdote, il primo cittadino ha risposto precisando che «le omelie non passano al vaglio dell’amministrazione. “Vergogna” e “contronatura” sono espressioni infelici. Vorrei anche parlare con il vescovo, prima di prendere una mia posizione – aggiunge il sindaco – Intanto, invito il parrocco a rivedere un poco le sue».
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