«Dicono che è tutto messo nero su bianco, ma finché non ci mostrano i progetti non andremo via da qui». Non ci sono alternative per gli attivisti dello Studentato occupato 95100. Dalle 9 di questa mattina in presidio nella sala Ursino, all’interno delle Biblioteche civiche riunite del monastero dei Benedettini. L’azione arriva dopo una notte ricca di tensione, con tanto di barricate in strada, a causa dell’annunciato sgombero di alcuni locali poco distanti. Quelli al civico 13 di via Gallo, di proprietà dell’istituzione culturale che ha sede proprio all’interno del monastero dei Benedettini. L’immobile in questione, che si trova nei pressi del dipartimento di Giurisprudenza di villa Cerami, è stato occupato a febbraio scorso durante una campagna di protesta degli studenti universitari contro la carenza di alloggi e borse di studio. Dentro ci vivono circa 20 persone.
Passati dieci anni di abbandono, e il recupero della parte esterna, c’è da capire il futuro della struttura che, almeno sulla carta, dovrebbe essere gestita dall’ente al cui vertice siede il neo sindaco di Catania Salvo Pogliese. Dietro il paventato sgombero ci sarebbe un progetto di recupero della parte interna dello stabile. Non si conoscono però i dettagli di questo progetto che, stando alle parole della direttrice delle biblioteca Rita Angela Carbonaro, sarebbe in mano alla Protezione civile di Catania e riguarderebbe solo una parte del palazzo. «Gli operai non possono fare nessun sopralluogo perché ci siete voi», ha spiegato Carbonaro passato l’arrivo degli studenti nella sala Ursino. Poco dopo la conferma che lo sgombero sarebbe stata più che una voce: «Ieri mi sono impegnata a parlare con il questore invitando a evitare azione di forza già previste alle 5 del mattino», ha aggiunto Carbonaro.
Tra le parti però non sembrano esserci margini di trattativa con gli studenti che chiedono di potere visionare tutta la documentazione riguardante il recupero della struttura di via Gallo. Nella sala insieme agli studenti ci sono anche alcuni agenti della Digos. «Con questa occupazione intendiamo innanzitutto esprimere tutta la nostra contrarietà allo sgombero, che riteniamo del tutto pretestuoso», commenta una delle abitanti dello studentato. «Intendiamo inoltre incontrare l’ente proprietario dello stabile che, negli scorsi sei mesi di attività dello studentato, non abbiamo mai avuto piacere di conoscere».
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