Sei rappresentanti degli studenti di senato accademico e consiglio di amministrazione dell’Università di Catania hanno ricevuto la prima somministrazione del vaccino al Policlinico di Palermo. La notizia è stata resa nota dall’ateneo etneo, ma anche dagli stessi studenti che hanno pubblicato sui propri profili social video e foto della somministrazione. «Ieri mattina – si legge nel comunicato stampa divulgato da Unict – i consiglieri d’amministrazione Maurizio Anicito e Alessio Losi e i senatori accademici Francesco Di Paola, Alessandro Guastella, Federico Mertoli e Giuseppe Sotera sono stati sottoposti alla vaccinazione al centro anti-Sars-CoV 2 Paolo Giaccone di Palermo».
Dalla notizia alla polemica il passo è stato breve. «Se deve essere l’ateneo a dare l’esempio, o lo danno tutti o non lo dà nessuno», è il tenore dei commenti ai post sui social che hanno ufficializzato la somministrazione. Tra chi si chiede il perché non si sia sottoposto al vaccino anche il rettore e chi invece pensa che sarebbe stato più opportuno fare ricadere la scelta sugli specializzandi di Medicina e chirurgia. «Perché – si chiede uno studente – non scegliere gli studenti in corso di specializzazione? E perché – prosegue – non stiamo seguendo la trafila imposta a livello nazionale?».
L’unica risposta in merito pervenuta da Unict è contenuta nel comunicato stampa. «La Regione Siciliana – si legge nella nota stampa – ha chiesto il nominativo di sei studenti e il rettore Francesco Priolo ha deciso simbolicamente che la somministrazione delle prime dosi di vaccino fornite da Palazzo d’Orleans partisse dai rappresentanti». Perché, continua la nota, «gli studenti sono al centro della vita dell’ateneo e questo gesto rappresenta il nostro impegno prioritario per tutelare la loro salute».
Una scelta, però, che ha fatto storcere il naso a chi considera la decisione «un intervento miope sia della Regione che dell’Università», commenta a MeridioNews Edoardo Falcone, studente iscritto al sesto anno di medicina e chirurgia. «È paradossale somministrare le prime sei dosi ai politici quando sul territorio nazionale ci sono 275 medici morti in reparto», è la posizione dello studente autore della lettera aperta indirizzata al rettore. «Potevano farlo agli specializzandi, ai camici grigi, al personale delle Usca – prosegue – ma no, loro hanno scelto i rappresentanti degli studenti».
«Nessun gioco politico – replica a MeridioNews il senatore accademico Giuseppe Sotera di Svegliati Catania scuola e università – Se avessi potuto avrei ceduto volentieri il vaccino ai miei parenti più anziani, ma se la richiesta arriva dall’Università io, come gli altri rappresentanti, non posso che pagarmi il viaggio per Palermo e cogliere l’invito a sottopormi alla somministrazione per una nobilissima causa, ovvero sensibilizzare la comunità studentesca». Poche parole per descrivere l’esperienza: «Solo un pizzico al braccio, per il resto – conclude Sotera – mi sento benissimo».
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