Unesco, Festival del patrimonio immateriale Nel 2016 la Sicilia ospiterà la terza edizione

Il 2016 sarà l’anno della Sicilia e del suo patrimonio culturale, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’Umanità. La notizia è trapelata ieri durante la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa tra Coppem (Comitato permanente per il partenariato euromediterraneo dei poteri locali e regionali) e Cunes (Coordinamento dei Comuni Unesco Sicilia), stipulato per la creazione di una Rete delle città Unesco del Mediterraneo.

«L’ufficializzazione della notizia – spiega Natale Giordano, responsabile tecnico della IV Commissione del Coppem a MeridioNews – avverrà domani, quando a Villa Niscemi sarà il segretario generale dell’Iccn – Inter City Intangible Cultural Cooperation Network ad annunciare alla stampa e ai cittadini la vittoria della Sicilia come sede del Festival del patrimonio immateriale Unesco. Del network fanno parte 55 città di cinque continenti, tra le quali le siciliane Monreale, Noto, Catania e auspicabilmente a breve anche Palermo. In Iran nel 2014 la Sicilia, con i membri della delegazione siciliana guidata dal Coppem, si era candidata ad ospitare il Festival, che si realizzerà nel 2016».

Nell’ottobre del prossimo anno saranno ospitate in Sicilia 50 delegazioni del Patrimonio immateriale dell’Unesco provenienti da tutto il mondo. Il Festival si svolgerà in otto giorni, durante i quali verranno allestiti spettacoli, ideati laboratori e presentate manifestazioni tradizionali dei diversi territori del pianeta. Il Festival Iccn si svolge a cadenza biennale, nel 2012 ha avuto luogo in Korea del Sud, nel 2014 in Iran. In entrambe le occasioni la delegazione siciliana ha espresso le potenzialità del proprio patrimonio culturale immateriale. 

«Il patrimonio immateriale della Regione siciliana si è presentato attraverso i pupi, i carretti, la dieta mediterranea e le ceramiche. In Korea del Sud ha anche vinto il premio come spettacolo più innovativo – continua -. È stata messa in scena l’opera di pupi insieme a un cuntastorie con dei musicisti e ad arricchire l’atmosfera c’erano un pittore di carretti siciliani e un ceramista, tutti sul palco. La performance è stata davvero ricca. La motivazione che ha spinto la Sicilia verso questa candidatura è stato il riconoscimento da parte di un organismo internazionale della superiorità della Sicilia, che conta 7 siti Unesco materiali e 3 immateriali, caratteristica straordinaria, non comune a nessun’altra regione esistente».

Eugenia Nicolosi

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