Il governo Schifani presenterà una proposta di legge abrogativa della disposizione sulla distanza dai centri abitati degli impianti di gestione dei rifiuti, prevista nella legge regionale 9 del 2023. Così parlò palazzo d’Orleans. Una dichiarazione secca, veloce, come la corsa del governo a mettere una pezza alla legge approvata dal parlamento siciliano appena qualche mese fa, nel corso dell’estate.
Una legge che in poche righe vieta la realizzazione di qualsiasi impianto di smaltimento o gestione rifiuti entro i tre chilometri dal centro abitato. Una cosa a cui nessuno ha fatto caso, forse, o magari sottovalutata, viste da una parte l’improduttività dell’Assemblea regionale, mai così letargica come ora e dall’altra la facilità con cui le leggi regionali vengono impugnate dal governo nazionale, che però questa volta non ha avuto proprio niente da obiettare.
E questo per Schifani e i suoi è stato un colpo duro, durissimo, visto che tra i progetti che andrebbero a monte con la nuova norma ci dovrebbero essere anche i due famosi inceneritori, su cui tanto ha puntato l’esecutivo in carica. Ma a rischiare non sono solo i due maxi impianti, ma in soldoni l’intero piano regionale dei rifiuti, che andrebbe dunque riscritto praticamente di sana pianta.
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