Il più semplice déjà-vu. Mille tonnellate di rifiuti in strada, una penna della burocrazia che firma una nuova direttiva e almeno sette giorni per il ritorno a una pseudo normalità. Il nodo dei rifiuti e l’ennesima emergenza smaltimento sul fronte della discarica di Lentini, in provincia di Siracusa, sono stati i temi di un confronto pubblicato andato in scena ieri sera a piazza Stesicoro. Insieme Movimento 5 stelle, Catania Bene Comune, Sinistra Italiana ma anche alcuni esponenti locali delle associazioni. Sullo sfondo è stato posizionato un sacco nero dell’immondizia con attorno la fascia tricolore mentre poco distante una traversa stracolma di spazzatura diventa meta dei tanti turisti che affollano la città in questi giorni. «Questa manifestazione è una sorta di esperimento sociologico per capire chi tiene ancora a questa città», spiega il consigliere comunale pentastellato Graziano Bonaccorsi. «Vogliamo lanciare un segnale a questa amministrazione rimasta senza sindaco». continua Bonaccorsi.
Durante il confronto è stato chiesto a più riprese un deciso intervento da parte della magistratura e della prefetta Maria Carmela Librizzi. «Devono svegliarsi, altrimenti saremo costretti a indire una manifestazione ogni settimana». Una delle possibili soluzioni è quella legata alla nomina di una commissario per gestire l’emergenza rifiuti, mentre con ogni probabilità verrà convocato un consiglio comunale straordinario. «Vedremo cosa ci verrà a raccontare l’assessore all’Ecologia Andrea Barresi e il vicesindaco facente funzioni». «La prima cosa da dire è “basta” – aggiunge Matteo Iannitti – Mentre abbiamo la città piena di immondizia dobbiamo sapere che c’è chi si sta arricchendo alle nostre spalle, ossia chi gestisce discariche e raccolta, mentre noi ci becchiamo la puzza e la vergogna».
In piazza anche le deputate regionali del Movimento 5 stelle Jose Marano e Gianina Ciancio e con loro la parlamentare nazionale Maria Laura Paxia. «Catania è la vergogna della Sicilia in termini di raccolta differenziata – spiega Ciancio – Fare un inceneritore è anti economico e bisogna aggiungere anche che il presidente della Regione Nello Musumeci non dice che gli impianti non saranno pubblici ma privati». Intanto la situazione potrebbe sbloccarsi ma non è chiaro quanto durerà questo scenario, dopo le pressioni della Regione sui gestori della discarica pubblica di Gela, che hanno portato a un aumento delle tonnellate di rifiuti da conferire in ingresso. La situazione migliorerà dopo giorni anche perché bisognerà prima smaltire quanto accumulato a Lentini. In quest’ultimo sito, in mano alla società in amministrazione giudiziaria Sicula Trasporti, la discarica è satura. Motivo per cui il sovvallo, cioè il materiale di scarto dopo il trattamento meccanico biologico, deve essere smaltito in altri siti.
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