Un paese in provincia di Siracusa a rischio zona rossa Cluster familiare dopo i festeggiamenti per la cresima

Trenta positivi e 37 persone in isolamento. Sono questi i dati sulla pandemia da Covid-19 a Canicattini Bagni. Nel paese in provincia di Siracusa, da qualche giorno, la zona rossa sembra essere dietro l’angolo. Intanto, la sindaca Marilena Miceli ha emesso una ordinanza con cui ha sospeso le attività in presenza di tutte le scuole pubbliche di ogni ordine e grado e ha interdetto l’ingresso al pubblico negli uffici comunali. Inoltre, nel centro che conta poco più di 6600 abitanti (almeno sulla carta) le misure restrittive prevedono anche il divieto di consumare cibi e bevande all’aperto, oltre a quello di stazionamento e di assembramento nelle aree e piazze pubbliche. 

Il virus sarebbe tornato a fare registrare numeri che sono di poco sotto la soglia limite per la zona rossa, in seguito ai festeggiamenti per le cresime. Le funzioni religiose si sarebbero svolte nel rispetto delle regole previste e anche il rinfresco in questione, in realtà, avrebbe visto solo la presenza di familiari stretti del festeggiato: genitori, nonni e zii paterni e materni. Il cluster iniziale è stato scoperto per caso, due giorni dopo, quando la nonna del cresimato è stata sottoposta a un tampone – che ha dato esito positivo – in ospedale dove avrebbe dovuto effettuare un controllo specialistico. Da lì la ricostruzione della rete dei contatti avuti. Al momento, sono quattro i positivi le cui condizioni – dovute anche a patologie pregresse – hanno richiesto il ricovero ospedaliero

«La situazione di emergenza obbliga ognuno di noi a comportamenti basati su cautela e responsabilità – ha detto la prima cittadina – Solo un atteggiamento rispettoso delle regole può debellare e sconfiggere il virus. Occorrono pazienza e senso civico perché l’impegno di oggi è garanzia di una immediata ripresa futura». Intanto, oggi dovrebbero arrivare i risultati di molti dei test effettuati sulle persone sottoposte all’isolamento. «Quello che in questo momento mi preoccupa di più – sottolinea Miceli – sono le difficoltà legate alla disponibilità delle dosi di vaccino e delle prenotazioni sul portale in cui troppo spesso capita che Canicattini non spunti affatto». Da settimane, ormai, è possibile vaccinarsi anche nei locali della guardia medica con la collaborazione dei medici di base che si sono resi disponibili. «In teoria, potremmo vaccinare tra le settanta e le novanta persone al giorno – conclude la sindaca – ma le dosi di vaccino che arrivano sono meno rispetto a quelle che dovrebbero arrivare».

Marta Silvestre

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