IN UNA LETTERA INDIRIZZATA ALLA PRESIDENZA DELL’ARS DIECI O PIU’ PARLAMENTARI DEL PARTITO DEMOCRATICO CHIEDONO AL PRESIDENTE LA CORRETTA APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO
La storia è nota: a Sala d’Ercole quattro parlamentari del Megafono hanno annunciato la volontà di passare, armi e bagagli, nel gruppo parlamentare del PD. Si sarebbero convertiti al ‘renzismo’? In un certo senso, sì. Per ora, nel gruppo del PD, i seguaci di Renzi sono in minoranza, battuti numericamente dai cuperliani. Con l’eventuale arrivo dei deputati ‘megafonini’, i ranziani diventerebbero maggioranza.
Ma, come ha annunciato nei giorni scorsi, Antonello Cracolici, parlamentare di punta dei cuperliani e presidente della prima Commissione legislativa (Attività produttive), l’eventuale passaggio dei quattro deputati del Megafono nel PD deve passare dall’approvazione, a maggioranza assoluta, degli stessi parlamentari di Sala d’Ercole del Partito Democratico.
Questo prevede il regolamento. Ed è proprio il rispetto del regolamento il tema che sarebbe trattato in una lettera che dieci o più deputati del PD – supponiano di area cuperliana – avrebbero spedito al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.
Per dirla in breve, i quattro deputati del Megafono potranno entrare a far parte del gruppo parlamentare del PD solo se, a maggioranza, gli attuali deputati di Sala d’Ercole del Partito Democratico diranno “Sì”. Viceversa, se la maggioranza degli attuali parlamentari dirà “No”, i quattro ‘megafonini’ resteranno fuori dalla porta.
La cosa non è improbabile. La mossa di far confluire i quattro deputati del Megafono nel gruppo parlamentare del PD di Sala d’Ercole è stata pensata, con molta probabilità, dai renziani. Con l’apporto dei quattro ‘megafonini’, gli stessi renziani avrebbero raggiunto la maggioranza, superando numericamente i cuperliani.
Ma con la contromossa di questi ultimi – regolamento alla mano – i quattro deputati del Megafono rischiano di restare con le valigie tra le mani e di tornarsene da dove sono venuti con le pive nel sacco.
Ovviamente, l’ultima parola spetta alla presidenza dell’Ars. Anche se è molto difficile che i cuperliani possano essere in torto. Con molta probabilità, la presidenza dell’Ars gli darà ragione e i quattro deputati del Megafono non entreranno a far parte del gruppo parlamentare del PD all’Ars.
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