Udite, udite! Ci sarebbe una trattativa (politica, è il caso di specificare) in corso tra, niente poco di meno che, Silvio Berlusconi da un lato e Gianfranco Miicciché e Raffaele Lombardo, dall’altro. Che succede? Succede che il Cavaliere è determinato a diventare ago della bilancia assoluto per il raggiungimento della maggioranza nel Senato che verrà.
Per fare questo ha bisogno di assicurarsi il successo in regioni chiave, del Nord e del Sud. E il meccanismo stesso della legge elettorale, basato su collegi su base regionale (con liste bloccate) a spianare la strada ai suoi progetti.
“Se agganciamo la Lega prendiamo il 27% e il pareggio al Senato è assicurato. Così sarò di nuovo io a dare le carte, ha detto Berlusconi, contando su fatto che, al di là delle apparenze, il rapporto con i leghisti rimane forte. Una percentuale, quella del 27%, che potrebbe crescere se, oltre ad agganciare Maroni &co. al Nord, Berlusconi riuscisse ad ‘agganciare’ altre forze nel Sud Italia.
Da qui il suo sguardo verso la Sicilia. E chi ti prova ad ‘aggnciare’ nell’Isola? Innannzitutto, il suo ‘figlioccio’ storico, Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud. Anche in questo caso, è presumibile che, al di là delle liti (come le ultime in campagna elettorale, quando cioè, Berlusconi, su input di Angelino Alfano, non ha sostenuto la sua candidatura a Palazzo d’Orléans) il rapporto tra i due sia, essenzialmente, non scindibile. Così, come ci informa l’AdnKronos, domani i due si vedranno a Roma.
Nel mirino di Berlusconi ci sarebbe anche il Pds-Mpa di Raffaele Lombardo. Una strategia di numeri. Grande Sud, riferiscono in ambienti del ‘partito arancione’, è stimato (secondo gli ultimi sondaggi) tra l’1,7% e oltre il 2%. Insieme alla formazione guidata da Lombardo, si legge su AdnKronos, ‘vale oltre 300 mila voti, visto che può contare su 13 consiglieri all’Assemblea regionale siciliana. Insomma, in ballo ci sono 2-3 seggi a Palazzo Madama. Miccichè esclude una ‘campagna acquisti’: “Non partecipiamo al mercato di senatori e deputati”.
Ma, nei fatti, Berlusconi e Micciché tornano ‘dialogare’. E, Lombardo sarebbe disponibile ad unirsi alla banda. Normali trattative politiche in vista delle elezioni politiche?
Non proprio. Ricordate il motivo per cui Micciché e Lombardo hanno scaricato Nello Musumeci alle recentissime elezioni regionali? Hanno detto che il loro sostegno non poteva andare ad un candidato alla Presidenza della Regione che era sostenuto da un Pdl alleato alla Lega Nord. Di più. Musumeci, accettando l’appoggio del Cavaliere, apparentato con i seguaci di Bossi, avrebbe tradito il patto sicilianista di cui si sono riempiti la bocca Grande Sud e Mpa.
Ora però le cose sembrano cambiare. Ora che si ritrovano ai margini del nuovo potere politico che si va configurado in Sicilia, quelle motivazioni potrebbero venire meno.
A proposito, quanto costa un chilo di coerenza?
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