Un clima da vivere, sit-in per l’ambiente al Politeama «Il punto di non ritorno per il pianeta è molto vicino»

«Tocca a noi adulti, che siamo i veri responsabili dell’inquinamento attuale, consegnare ai nostri figli un pianeta più sano e più vivibile». Dopo la grande manifestazione del 15 marzo scorso del Fridays for future  – con i giovanissimi e le giovanissime scesi in piazza, anche a Palermo, sollecitati dall’attivismo della 16enne svedese Greta Thunberg – il tema del cambiamento climatico resta sotto le luci dei riflettori. Ieri pomeriggio il Centro Amazzone, con il patrocinio del Comune di Palermo, ha organizzato un sit-in a sostegno dell’ambiente. Portando a piazza Castelnuovo 250 chili di ghiaccio che si sono sciolti durante la manifestazione: un’azione simbolica di protesta, per rendere concretamente la sorte attuale dei poli Artico e Antartico. Con lo scioglimento dei ghiacci che è già diventata una nuova frontiera di business.

E le parole di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, non potevano non partire dal rinnovato impegno giovanile. Che allo stesso tempo è un atto d’accusa contro gli adulti. «Sta a noi lavorare per superare lo scetticismo, che è soprattutto quello dei nostri coetanei – ha spiegato Zanna – Il punto di ritorno per il pianeta è molto vicino, gli esperti indicano che sarà nel 2030 o al massimo nel 2050. In ogni caso saremo noi a consumare la terra consegnando alle prossime generazioni un pianeta non più vivibile. Come Legambiente abbiamo più volte chiesto al governo di cancellare gli aiuti economici alle fonte fossili, e di investire queste somme sulle fonti rinnovabili. Ma anche noi nel nostro piccolo possiamo fare moltissimo, in ogni gesto quotidiano». 

Al riscaldamento climatico e ai suoi danni è dedicato il programma di attività 2019 del Centro Amazzone. Allarme noto e posto sotto i riflettori dai media, e a cui il centro ha deciso di dedicare il suo programma per riflettere sulle possibili soluzioni, soprattutto se legate alla prevenzione del cancro, malattia oggi spesso causata dallo sconvolgimento dell’equilibrio della natura. «E’ scientificamente dimostrato che il cambiamento del clima e il degrado ambientale si riflettono direttamente sulla salute e che specialmente hanno una relazione con la diffusione di diverse forme di cancro – ha detto Lina Prosa, del centro Amazzone – quindi non possiamo che alzare la voce a difesa dell’ambiente sia per la ricerca sia per sensibilizzare tutti ad assumere comportamenti che guardino al futuro e al miglioramento delle condizioni del pianeta»

Per l’occasione erano presenti anche l’assessore all’Ambiente Giusto Catania e l’assessore alle Culture Adham Darawsha. Quest’ultimo ha collegato il suo intervento a quello di Zanna, soprattutto per quel che riguarda gli stili di vita, che possono incidere parecchio sulla salvezza del pianeta. «Io vivo da solo in casa e cerco di consumare meno energia possibile – ha detto – Sono stato in posti dove l’ambiente è devastato, come in Australia, dove si vedono gli effetti dell’inquinamento cinese. Lo sforzo non si fa da soli, dobbiamo collaborare con gli altri perché l’ambiente è di tutti». 

Andrea Turco

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