Un ambulatorio popolare gratuito per gli abitanti del quartiere Medici e volontari insieme per creare «un modello replicabile»

Funzionerà a pieno regime da lunedì 15 marzo il nuovo Ambulatorio popolare centro storico, inaugurato nel tardo pomeriggio di venerdì in occasione della tre giorni di iniziative dedicate ai vent’anni del centro sociale ExKarcere. La struttura si trova in via San Basilio 17 e nasce dalla collaborazione tra attivisti, medici volontari e le strutture sanitarie presenti nel territorio palermitano. «Siamo all’ingresso di uno spazio che sarà molto utile per la gente di questo quartiere – afferma Massimo Castiglia, presidente della prima circoscrizione di Palermo – Questo luogo non nasce oggi, ma qualche mese prima del 13 marzo 2001, quando un gruppo di giovani si mise insieme e incominciò a dire di no».

Castiglia ricorda la nascita del centro sociale: «Era un no, che voleva arrivare a qualcosa di concreto, voleva arrivare a mettere in connessione una società che escludeva quelli che vivono sotto, quelli che non si vedono. E sono tanti, tantissimi, l’abbiamo scoperto con il lockdown». Durante l’emergenza sanitaria, spiega il presidente della prima circoscrizione, nel solo quartiere del centro storico, sono stati distribuiti aiuti alimentari per 1450 famiglie.

«L’idea dell’ambulatorio – spiega Silvia Fabra, volontaria del centro sociale ExKarcere – è nata a maggio, dalla nostra volontà di erogare un servizio sanitario gratuito. C’eravamo resi conto della carenza di strutture sanitarie vicine agli abitanti dei quartieri». Lo schema che si vuole promuovere con l’ambulatorio popolare è quello di un nuovo modello di sanità territoriale: «Che parla di prossimità e che provi ad avvicinare il sistema di cure quanto più possibile al cittadino – continua Silvia – per riuscire a capire meglio quali sono i reali bisogni e le esigenze degli abitanti dei territori».

Tra i motivi che ci hanno spinto alla nascita dell’ambulatorio anche i lunghi tempi di attesa e le liste di prenotazione infinite degli ambulatori pubblici e convenzionati. «Non si tratta di sostituirsi al servizio sanitario regionale – sottolinea la dottoressa Maria Gabriella Filippazzo – che è sicuramente già efficiente, ma in gran parte in sofferenza». In questo periodo di emergenza sanitaria, molti ospedali si sono riorganizzati riducendo i reparti specializzati per dare spazio ai malati Covid. «Purtroppo la città di sotto – spiega la ginecologa Mariarosa Danna – è quella che paga il prezzo più alto, gli esiti peggiori li ha quella Palermo, e più che mai in questo periodo: chi non ha la possibilità di accedere a cure a pagamento in ambulatori privati, dal momento in cui viene vietato l’accesso in ospedale si rimane tagliati fuori».

Partito dal basso, a spese di volontari e medici, il progetto è legato ad una campagna di crowdfunding «Abbiamo avviato una raccolta fondi online per poter acquistare un ecografo multifunzione – spiega la volontaria del centro sociale ExKarcere – strumento che ci permetterà di rendere il servizio più completo ed efficiente». Ginecologia, cardiologica, odontoiatria, pneumologia, medicina interna, ortopedia, dermatologia. Ampia la gamma dei professionisti pronti ad accogliere da lunedì tramite prenotazione le visite mediche, rigorosamente gratuite. «Ho risposto positivamente perché mi sembra una buona iniziativa – spiega la gastroenterologa, ex direttrice dell’ospedale Cervello, Maria Gabriella Filippazzo – io sono in pensione ormai da sette anni ma il medico è come i preti: rimane sempre medico. Anche gli altri medici che hanno aderito all’iniziativa sono in gran parte in pensione e quelli che non lo sono comunque collaborano con lo stesso spirito. Si può andare avanti solo se ci si mette insieme a lavorare con passione».

«Ci viene data la possibilità di ritornare un po’ indietro nel tempo – commenta il medico di base Diego Fabra – ai nostri sogni giovanili di medici entusiasti, nel voler fare tanto per l’umanità. Ogni qualvolta siamo gratuiti e cerchiamo di mettere la parte migliore di noi stessi, torniamo a quei sogni». A dare la sua disponibilità anche la dottoressa Maria Rosa Danna, ginecologa all’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo dal 1988. «La mia venuta qua è stata assolutamente casuale – racconta – ero di passaggio, ho letto in una locandina prevenzione e ho chiesto se servisse una ginecologa. Mi hanno risposto in modo affermativo. Tra poco anch’io andrò in pensione ed era una delle cose che volevo fare». Tante le disponibilità dei professionisti. «Continuano ad arrivare richieste per partecipare – spiega Silvia – sia da parte di medici che di volontari. La risposta è stata positiva anche dalla comunità. Come ambulatorio abbiamo già svolto una serie di iniziative, tra cui giornate di visite mediche gratuite, in particolare cardiologiche e senologiche». Per usufruire del servizio il cittadino dev’essere residente nel centro storico di Palermo. «Mi auguro quest’ambulatorio possa essere un modello – afferma Silvia – un esempio replicabile in altri quartieri e in altri territori».

Maria Vera Genchi

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