E’ vero che ormai le battagli politiche in Italia si giocano sul campo dei personalismi? E’ vero che non contano i più i programmi, ma la forza dei capi banda e delle loro correnti? Il sospetto è diffuso. Lo ha rilanciato oggi anche il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi: ” Il problema non è Renzi contro Letta. Dobbiamo uscire dalla logica del personalismo, c’e’ un’idea per cambiare questo Paese o no?” ha detto nel corso di una intervista, di cui vi abbiamo raccontato qui, e in cui non risparmia critiche al Primo Ministro in carica.
Il tema dei personalismi, al di là delle battute e dei duelli, è serio. In Italia, infatti, c’è la tendenza a giudicare assolutamente giuste le cose che dicono le persone che ci piacciono. Sbagliate quelle che vengono da quelle che non rientrano nella nostra cerchia. In buona sostanza, sembra che a dominare siano i pregiudizi. Prendiamo ad esempio il caso dell’euro: tutti sappiamo che l’austerity imposta dalle oligarchie finanziarie di Francoforte e Bruxelles, hanno ridotto alla fame i popoli europei.
Si moltiplicano, e non a caso, in tutta Europa, in partiti anti-euro. Anche in Germania. In Italia, da Grillo ai Movimenti dei consumatori o da certi settori dalla Sinistra, la critica è implacabile e ampiamente condivisa.
Però se a dire qualcosa contro questa Ue, è Silvio Berlusconi, succede un patatrac. Lo accusano di tutto e di più. Non siamo più capaci di distinguere la sostanza di un concetto dai nostri pregiudizi? Non potrebbe essere che, con tutti i suoi difetti, su questo argomento ha ragione?
In ogni caso, a quell’Italia che si indigna dinnanzi ad una verità solo perché a dirla è il Cavaliere, stamattina ha risposto Renato Schifani, ex Presidente del Senato, palermitano: “Nessun diktat al governo a breve, ma la richiesta pressante al premier Letta perché lavori, in ‘squadra con i leader di altri Paesi’, per rovesciare la logica rigorista che ha dominato l’Europa finora, creando una gabbia per i Paesi più deboli e un prato verde per quelli più forti” ha detto il deputato oggi Presidente dei Senatori del Pdl, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Non esiste un duello Berlusconi-Merkel’, ma e’ giunto il momento di rivedere le strategie rigoriste che hanno portato alla recessione e impedito lo sviluppo, anche interrogandosi se sia necessario e opportuno imitare Usa e Giappone che sono ricorsi all’intervento delle banche centrali per l’immissione di liquidita’, con risultati molto positivi. Porci il compito di incalzare il governo – sottolinea – non significa minacciarlo o porre diktat”.
Abbiamo approfondito i temi degli effetti nefasti delle politiche economiche europee negli articoli in allegato. La battaglia è sacrosanta e che sempre più politici italiani la sostengano è un bene. A prescindere dal nome del loro partito.
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