U Triunfu ra Santa, rappresentazione tra musica e parole I cantori celebrano la lotta tra il bene e il male di Rosalia

U triunfu di Santa Rosalia rappresenta il trionfo del bene sul male nella perenne lotta che da sempre segna il destino del mondo attraverso le gesta, la vita e le opere della santa. «U triunfu che si fa oggi è una eco di quello che si faceva un tempo – spiega Paride Benassai, uno dei pochi che continua la tradizione – è una rappresentazione teatrale con musica e parole in versi, tradizione che nacque attorno a metà ‘700. Questi trionfi venivano celebrati e cantati da cantori orbi, ciechi, che venivano avviati a questo tipo di attività». L’ultimo cuntista orbo fu Ciccio Di Gregorio che visse fino agli anni Sessanta e Settanta. 

I triunfisti a Palermo, perché anche in altre parti d’Italia esistono trionfi di altri santi, erano artisti girovaghi che raccontavano la storia della patrona della città e andavano a casa delle delle persone benestanti, proprietari di una cappella votiva, oppure su invito del popolo andavano in un baglio o in una via quando i suoi abitanti raccoglievano dei soldi per far esibire i cantori. I triunfisti si recavano sul posto generalmente in gruppo: tre musicisti più il cuntista, che era a conoscenza di tutta la storia del santo, vita, morte e opere che sono state tramandate oralmente. Un triunfo dura mediamente cinquanta minuti. 

«Quest’anno noi faremo uno spettacolo con tanto di triunfi al Solemar, per il Fistino a mare, – aggiunge Benassai – insieme alla famiglia Parrinello che ha una lunga tradizione di cunti e triunfi, Ernesto Maria Ponte e Lello Analfino, all’interno del nostro spettacolo faremo alcuni passaggi della vita del santo e del suo popolo devoto e legato da sentimento di gratitudine alla patrona della città». Un tempo erano tanti i cantori orbi in città e durante il periodo del Festino, diverse zone venivano animate dai triunfi.

Oggi sono rimasti in pochi i cuntisti autorevoli, tra questi Vito Parrinello che ha una grande tradizione familiare, la famiglia di pupari Cuticchio, Salvo Piparo e lo stesso Benassai. Anche Salvo Licata  – racconta Benassai –  scrisse un’opera teatrale che si ispirava proprio ai triunfi della santa, proprio perché questi «vengono tramandati oralmente e spesso hanno delle varianti, ad esempio il ballo di li virgini che rappresenta la conclusione del triunfo dove tutti ballano insieme alla santa festeggiando il suo trionfo», di questo pezzo esistono molte varianti e interpretazioni, «perché è come la commedia dell’arte: non c’era niente di scritto era tutto orale». Infine Giacomo Cuticchio sta scrivendo anche lui un triunfu con i pupi che proporrà proprio durante il Festino di quest’anno.

Alessia Rotolo

Recent Posts

Strage sul lavoro a Casteldaccia, parla operaio sopravvissuto: «Sentito i colleghi gridare»

«All'improvviso ho sentito i miei colleghi che gridavano, e ho dato subito l'allarme. Mi sento…

5 ore ago

Strage Casteldaccia, il comandante dei vigili del fuoco: «Con le precauzioni, non avremmo cinque morti»

«Se fossero state prese tutte le precauzioni non avremmo avuto cinque morti». Risponde solo la…

5 ore ago

Strage Casteldaccia, i cinque operai morti uno dietro l’altro calandosi nel tombino

Sarebbero morti uno dietro l'altro i cinque operai, calandosi in un tombino dell'impianto fognario. È…

6 ore ago

Strage sul lavoro a Casteldaccia, i cinque operai morti soffocati per intossicazione. A dare l’allarme un sopravvissuto

Sarebbero morti per intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazioni alle vie respiratorie e soffocamento…

8 ore ago

Cinque operai morti e un ferito grave nel Palermitano: stavano facendo lavori fognari

Il bilancio è di cinque operai morti e un ferito grave. Secondo una prima ricostruzione,…

8 ore ago

La mamma di Denise Pipitone ha trovato cimici funzionanti in casa: «Sono dello Stato o di privati?»

«Sapete cosa sono? Scrivetelo nei commenti, vediamo chi indovina». È con una sorta di indovinello…

8 ore ago