Tutti pazzi per il foliage: a caccia dei colori dell’autunno  Fino a duemila metri di altezza tra i monti delle Madonie

Giallo, arancione, rosso, viola e marrone in tutte le loro sfumature: sono questi i colori protagonisti di una stagione che tinge i boschi dei caldi colori tipici dell’autunno. Si tratta del fenomeno noto come foliage, ossia la progressiva riduzione dell’attività vegetativa di alcune specie arboree (le cosiddette caducifoglie o decidue) e la conseguente colorazione rossastra delle foglie cui segue poi la caduta dai rami.

Siamo abituati ad ammirare le immagini da cartolina che ci arrivano da luoghi lontani come i parchi del Canada o gli sconfinati boschi del Giappone che, nei mesi di ottobre e novembre, si vestono dei più bei colori degni di indimenticabili dipinti impressionisti. Ma a dispetto del perenne abitino estivo che la nostra isola si ostina a indossare anche fuori stagione, questi scenari sono comuni anche nella nostra regione e molti sono accessibili anche a poche decine di chilometri da casa nostra. Ma qual è la meta più vicina e facilmente raggiungibile dal capoluogo siciliano, nel caso in cui si avesse voglia di catturare con la propria macchina fotografica tutti i colori dell’autunno? Uno dei luoghi in cui si ha il privilegio di osservare questo spettacolare fenomeno, restando a poco più di un’ora da Palermo, è nel cuore del Parco delle Madonie. Qui si può scegliere di fermarsi a Piano Battaglia per una passeggiata molto semplice e adatta soprattutto ai bambini, all’interno della splendida Faggeta di Monte Mufara. Un’alternativa altrettanto suggestiva e poco impegnativa è raggiungere la Faggeta di Piano Cervi, uno dei boschi più belli di tutte le Madonie cui si accede tramite l’itinerario che parte da Portella Colla. Un’alternativa per i meno pigri è quella di lasciare l’auto nei pressi del Rifugio Pomieri e seguire il sentiero numero tre per arrivare all’interno del Vallone Fra Paolo. Qui vale davvero la pena prendersi del tempo per passeggiare in silenzio immersi all’interno della fitta e suggestiva faggeta. Il percorso poi prosegue verso il Santuario della Madonna dell’Alto, a 1819 metri di quota, e Monte S. Salvatore, dalla cui vetta si può godere su di un panorama mozzafiato su tutte le Madonie.

Considerando l’aspetto meno romantico e più scientifico dello spettacolare cambio d’abito delle foglie, va ricordato che questo fenomeno, tipico dell’autunno, altro non è che un meccanismo di salvaguardia che la pianta innesca per proteggersi dalle rigide temperature cui sarà sottoposta con l’arrivo dell’inverno. L’albero che, per tutta la primavera e l’estate ha assorbito luce ed energia grazie alle foglie, adesso si trova in una condizione di progressiva scarsità di luce che lo costringe a risparmiare: ecco quindi che, essendo inibito il processo di fotosintesi, la pianta produrrà sempre meno clorofilla e tenderà a chiudere i vasi che trasportano la linfa dai rami alle foglie. Il risultato finale di questo processo è la completa degradazione della clorofilla e la variazione del colore della foglia dal verde ai toni del rosso (per la presenza degli antociani) e del giallo (per i carotenoidi) fino alla definitiva morte e caduta delle foglie stesse. Nel frattempo però, prima che ciò accada, noi possiamo ancora godere di questo affascinante ventaglio di colori che continuerà fino a novembre inoltrato.

Come tutte le cose belle e preziose del nostro pianeta, però, anche la magia del foliage rischia di scomparire. A causa dei cambiamenti climatici in atto e come conseguenza della progressiva scomparsa dell’alternanza delle stagioni, infatti, questo fenomeno rischia di essere cancellato o di essere limitato a un brevissimo periodo dell’anno. Forse è proprio per questo motivo che in tutto il mondo vanno aumentando sempre di più i cosiddetti leaf peepers, ossia gli amanti e gli osservatori del foliage autunnale. Ciò è confermato anche dalla nascita di un settore turistico specializzato nell’offerta di pacchetti autunnali e dall’esistenza di numerosi blog e siti che mostrano i report in tempo reale delle condizioni cromatiche dei boschi, in ogni area del mondo.

Michela Costa

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