Tutti pazzi per Alberto Angela ai Benedettini Entusiasmo degli studenti per il tour catanese

C’è chi ha disegnato un suo ritratto stilizzato, chi si è portato dietro il suo libro nella speranza di vederlo autografato, chi è uscito dall’aula nel bel mezzo delle lezioni solo per vederlo. «Io ho scelto di studiare Beni culturali pensando a lui», dice una studentessa a MeridioNews. Gli studenti universitari sono tutti appiccicati alle vetrate che danno sul chiostro del Monastero dei Benedettini di Catania per «vederlo almeno da lontano». È qui che Alberto Angela sta girando una nuova puntata della sua trasmissione Meraviglie. La penisola dei tesori.

«Come ti ha accolto questa città?», è l’unica domanda che riusciamo a fargli infiltrandoci tra gli studenti. «Benissimo!», risponde lui. Una folla di giovani trepidanti lo osserva. Hanno tutti i cellulari in mano, «nella speranza che si giri per un saluto». Alcuni chiacchierano a voce troppo alta e altri li riprendono: «Voglio provare a sentire se si capisce cosa sta dicendo Sua eminenza», ammonisce un ragazzo. 

Il divulgatore scientifico, figlio d’arte, che è riuscito a rendere sexy la cultura è arrivato nel Catanese da qualche giorno. Sul contenuto della puntata del programma – che tornerà su Rai 1 dal prossimo 4 gennaio – che si sta girando in zona c’è massimo riserbo. Dopo il tour sull’Etna oggi, per molti a sorpresa, è arrivato nell’edificio di piazza Dante. Chiostri, biblioteca, corridoi, cortili. Tutti gli ambienti saranno ripresi e sarà lui a raccontarli. 

«È un progetto a cui lavoriamo, insieme a tutto il suo staff e al dipartimento di Scienti Umanistiche dell’Università di Catania, da circa sei mesi», spiega a MeridioNews Francesco Mannino di Officine culturali che oggi ha affiancato Angela per qualche ripresa. «È un grande onore per noi che sia stato scelto questo luogo come bene simbolo della città». Stando a quanto trapela, però, il Monastero non sarà l’unico al centro della puntata dedicata alla città dell’Elefante.

«Voglio dirti “grazie” perché io sin da quando ero bambino seguo i documentari tuoi e di tuo padre e oggi sono un documentarista». Ha la voce emozionata il giovane che mostra la propria gratitudine ad Alberto Angela. Lui si complimenta e lo applaude. Si ferma sulle scale, prima di continuare il suo viaggio nell’edificio del centro storico, firma qualche autografo, si presta a qualche foto sorridente. «Cosa si dice in questo periodo? – chiede rivolgendosi ai ragazzi che si preparano per la sezione invernale degli esami universitari – In bocca al lupo». 

Marta Silvestre

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