Turismo sessuale per i mondiali in Brasile Demetra: «80mila italiani abusano di minori»

«Circa 80 mila italiani ogni anno abusano di minori in Paesi come il Brasile, che fra un mese ospitarà i mondiali di calcio». La prossima manifestazione sportiva che avrà inizio nel mese di giugno nel grande stato Sudamericano, «potrebbe intensificare il fenomeno del turismo sessuale, per questo cerchiamo di sensibilizzare la società, da tre anni, con dei seminari dedicati in tutta Italia». A dichiaralo Flavia Tavano, presidente dell’associazione Demetra, una Onlus che si occupa proprio del contrasto all’abuso sui minorenni. Oggi e domani terrà una serie di incontri sul tema a Catania a palazzo della Cultura, con relatori Renata Saitta, presidente della Camera minorile di Catania, Marino Maglietta, estensore della legge sull’affidamento condiviso nel 2006, Enrico Parano, pediatra e ricercatore Cnr, lo psicologo Sebastiano Granieri e Marcello La Bella, dirigente della Polizia postale di Catania.

«Le fascia più colpita, è quella dei bambini dai 4 ai 15 anni –  spiega Tavano – una fascia di età in cui il subire violenze che si perpetuano nel tempo ha conseguenze più gravi dell’atto di pedofilia subito da un solo adulto», spiega l’esperta. «Il bambino viene letteralmente venduto a diversi turisti – continua Tavano – E questa situazione, una molteplicità di persone che hanno fatto di lui un oggetto, si prevede che si intensificherà con l’arrivo in Brasile di migliaia di turisti per i Mondiali di calcio». L’allarme viene dalla rete internazionale Ecpat, acronimo di End Child Prostitution, Child Pornography And Trafficking of Children for Sexual Purposes, «che a livello mondiale si occupa del problema. Secondo le statistiche, oltre agli italiani, il turismo sessuale è praticato soprattutto da tedeschi, francesi, portoghesi», conclude Tavano.

Il seminario non incentrato non solo sul problema dell’abuso, ma anche alla prevenzione. «In Italia esiste una norma, la legge 54 del 2006, che prevede l’affido condiviso. Che rischia di sparire a causa di un decreto legislativo emanato il 7 febbraio dal governo, introducendo il concetto di residenza abituale», spiega il professore di Fisica all’università di Firenze, Marino Maglietta, che fin dal 1993 porta avanti il tema con la sua associazione Cresciamo Insieme. «Si tratta, in sostanza, di dare pari dignità al ruolo genitoriale, mettendo al centro il minore, senza assegnarlo all’uno o all’altro genitore». La norma rischia dunque di essere «scavalcata, in modo forse illegale», spiega Maglietta. Che sul tema dell’abuso commenta: «L’affido condiviso può rappresentare un doppio ombrello protettivo contro le violenze», conclude Maglietta.

[Foto di Romain]

Leandro Perrotta

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