Si dice fondamentalmente d’accordo con le dichiarazioni di Gianluca Micciché, vice segretario del suo partito, sul Governo Crocetta. Mimmo Turano, capogruppo dell’Udc all’Ars, chiacchierando con LinkSicilia, ribadisce che “c’è un patto con gli elettori e l’Udc intende rispettarlo perché è giusto che sia così”.
Ma non mancano le differenze e i problemi: “Abbiamo chiesto a Crocetta di ripartire dalla maggioranza che lo ha eletto e gli abbiamo chiesto di convocarla. Se poi non sarà possibile trovare una sintesi, o se il Presidente deciderà di cambiare cavallo, ne riparleremo”.
Ma non è che, forse, gli elettori con cui si è stretto il patto, si aspettavano un Governo diverso, meno fallimentare di questo?
“Questo è una ragionamento politico da fare all’interno del partito, non con la stampa. – afferma Turano- Certamente non sono tra quelli che pensano che Crocetta sia un fuoriclasse. Ci sono tantissime lacune nell’azione di questo Governo, ma deve essere il partito a discuterene e a portare avanti una serie di iniziative”.
Turano non elogia l’esecutivo regionale, come invece ha fatto il vice segretario del suo partito che in una intervista a Live Sicilia ha detto: “In questo anno e mezzo Crocetta avrà fatto certamente tanti errori ma si sono fatte anche tante cose buone”. Quali sarebbero queste tante cose buone? (Viene da chiedersi se le “cose buone” di cui parla Micciché, non siano quelle promesse a lui da Crocetta e Lumia…).
Il capogruppo dell’Udc all’Ars è più critico. Anche se con prudenza. Da politico di lungo corso, probabilmente, intuisce che una apologia di Crocetta susciterebbe una certa ilarità e critiche colorite, come quelle che si leggono nei commenti all’intervista a Micciché. Dove alla storia del ‘patto con gli elettori’ non crede nessuno.
In ogni caso, il capogruppo dei centristi, si destreggia bene tra le domande. Dice e non dice, alterna politichese con battute simpatiche, sfugge e gira intorno. Un democristiano doc. Probabilmente, i tentennamenti e le dichiarazioni a metà, non sono altro che l’ennesimo segnale delle scosse che l’argomento Crocetta provoca all’interno del suo partito, dove non mancano divisioni.
Ma, nonostante la sua buona dialettica, insistiamo e facciamo un esempio concreto: come si comporterà l’Udc dinnanzi alla mozione di censura all’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra che arriverà in Aula il 7 Ottobre? Nel nome del “patto con gli elettori”, tenterà di salvare il soldato Nelli? E come pensa di giustificare, sempre dinnanzi agli elettori, un eventuale (quanto probabilissimo) sostegno all’assessore simbolo del flop del Piano Giovani sul quale indaga la Procura e la Corte dei Conti?
“Non c’è dubbio che il Piano Giovani sia stato un disastro, ma bisognerà capire come ci si è arrivati. Per questo, nella riunione del gruppo che ho convocato per Venerdì 3 Ottobre, ascolteremo la deputata Margherita La Rocca Ruvolo che si è occupata di questa vicenda in commissione”.
Ok, ma la mozione di censura la votate o no? “Ripeto: ho convocato il gruppo per il 3 Ottobre, che viene prima del 7, lì decideremo il da farsi” sottolinea Turano.
Che poi, parlando dei suoi compagni di partito, quelli un poco ‘ribelli’ per intenderci, che non hanno mai digerito del tutto la linea filo-Crocetta ‘a tutti i costi’, dice: “Non vedo divisioni, vedo persone con una loro storia e con un loro radicamento sui territori, che hanno il loro pensiero. Nel mio gruppo riscontro una grande solidarietà e un grande rispetto”.
Vedremo come andrà a finire.
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