«Il cancro al seno mi è stato diagnosticato durante una normale mammografia, poi mentre mi trovavo all’ospedale Civico il mio occhio è caduto sulla locandina del Centro che stava organizzando un progetto biennale e ho assistito a delle conferenze e poi sono entrata in questo mondo». Questo il racconto di Maria Rita Foti, sostenitrice del Centro Amazzone, che oggi ha trovato una casa nell’ex Convento dello Spirito Santo luogo adibito negli ultimi anni ad uffici comunali.
«Mi hanno accolto con la massima naturalezza – prosegue il racconto – con loro ho ritrovato il sostegno perché la paura non va mai via del tutto. Ho capito che la prevenzione si può trasformare in qualcosa di positivo, mi sono buttata nel teatro e nel canto, ho ritrovato il sorriso. Oggi varcando il portone ho provato una vera gioia. Di fatto in tutto questo arco di tempo non abbiamo avuto una sede fisica ma il progetto morale non è mai mancato».
Si respira aria di festa nell’atrio dell’ ex Convento a pochi metri dal teatro Massimo, prima del taglio del nastro da parte del sindaco Orlando, una danza della scuola di capoeira ha salutato i presenti, tante le personalità che hanno partecipato a quello che è stato definito una rinascita per un progetto che negli anni ha aiutato tantissime donne e che Palermo e i palermitani hanno avuto paura di perdere.
«Sono emozionata per questa nuova sede – racconta Anna Barbera, responsabile del Centro Amazzone – ci abbiamo creduto fortemente e devo dire che il Comune ci ha dato una grande mano. Voglio ringraziare anche i dipendenti comunali che hanno lasciato i locali adibiti ad uffici comunali dell’ex Convento di Santo Spirito, da parte loro c’è stata una grande collaborazione. Finalmente le nostre attività riprenderanno del tutto. Siamo una ventina di persone che hanno creduto e continueranno a credere nel progetto, nei nostri vent’anni abbiamo seguito più di 15000 persone. Rispetto al passato cercheremo di collaborare non solo con l’ospedale Civico ma con tutte le reti ospedaliere oncologiche della città».
Nel corso di questi mesi senza fissa dimora, il Centro ha goduto del sostegno di tante personalità artistiche ma anche del mondo del giornalismo e istituzionale: «La mia speranza sin dall’anno scorso si è unita a quella delle donne di questo prezioso comitato – sottolinea Teresa Principato, procuratore aggiunto di Palermo – quindi non posso che essere felice della realizzazione progetto che è sicuramente un atto di amore e di solidarietà quelle doti che costituiscono una plusvalenza della sessualità femminile».
«Il progetto Amazzone parla a tutti – sottolinea Lina Prosa – responsabile del Centro Amazzone e attrice teatrale – e l’apertura di questo nuovo luogo è un’ occasione per proiettarci verso il rinnovamento culturale: una nuova scommessa. Continueremo l’ attività di sostegno alle donne e poi ci saranno le attività dedicate all’informazione e tutto ciò che riguarda la triade mito, scienza e teatro che è la struttura portante del progetto Amazzone>>.
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