Tumore gigante alla testa di una bambina di otto anni Asportato a Catania con una tecnica mai usata finora

È finito sulla prestigiosa rivista internazionale World Neurosurgery il caso dell’asportazione, compiuta all’ospedale Garibaldi di Catania, di un tumore intracranico gigante che aveva messo in pericolo la vita una bambina di otto anni. La novità, finora mai sperimentata al mondo, riguarda le modalità con cui un’equipe multidisciplinare etnea ha reso operabile un rarissimo neurinoma gigante del nervo trigemino che aveva intaccato le strutture vitali della piccola. 

A rendere nota la vicenda un comunicato dell’azienda ospedaliera. La neoplasia, manifestatasi con deficit visivo e dei movimenti dell’occhio destro, aveva già raggiunto considerevoli dimensioni rendendo indispensabile un intervento.  La risonanza magnetica aveva inoltre messo in luce i suoi rapporti con il tronco encefalico, l’arteria carotide intracranica, l’arteria basilare, l’arteria cerebrale posteriore e l’arteria cerebrale media. La massa aveva inoltre una ricchissima vascolarizzazione

Il pericoloso quadro ha portato il team – composto dai neuroradiologi interventisti Gianluca Galvano e Alfio Cannella della Radiologia del Garibaldi Centro e dai neurochirurghi Giovanni Nicoletti, Massimo Furnari e Carmelo Riolo della Neurochirurgia diretta dallo stesso Nicoletti – a pianificare una strategia mai eseguita al mondo per questo tumore in età pediatrica.

L’idea di fondo è stata di asportare il tumore dopo averne ridotto la vascolarizzazione attraverso unaprocedura di embolizzazione per via endovascolare. La devascolarizzazione avrebbe comportato una netta facilitazione della gestione del tumore. Prima i neuroradiologi hanno provveduto alla embolizzazione selettiva intravascolare delle arterie del tumore, utilizzando particolari particelle embolizzanti del diametro di 300-500 micron. Il giorno dopo la paziente è stata sottoposta all’intervento dei neurochirurghi che, facilitati nella loro opera dall’assenza di sanguinamento del tumore, hanno ottenuto la completa rimozione del tumore salvando le strutture vitali in rapporto con lo stesso.

La bambina dopo il trattamento dimostra un progressivo miglioramento dei deficit visivi presentati. «Non bisogna sorprendersi di certi risultati – ha detto Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Arnas Garibaldi – in quanto nella sanità siciliana esistono numerose realtà d’eccellenza. L’equipe guidata dal professor Nicoletti, con cui mi complimento sinceramente, si è sempre distinta per la capacità di introdurre soluzioni chirurgiche all’avanguardia».

Francesco Vasta

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