Oltre duecento polizze irregolari sono state individuate dalla guardia di finanza nell’ambito di un’indagine sulle frodi ai danni alle assicurazioni. Tre persone sono finite ai domiciliari, mentre per cinque il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’obbligo di dimora e l’interdizione dall’esercizio della professione. Nell’inchiesta è coinvolta anche una nona persona.
La procura ipotizza i reati di associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività assicurativa, accesso abusivo alle banche dati e truffa assicurativa. Il sistema avrebbe visto come vittime sia i cittadini che le compagnie assicurative: gli indagati, infatti, avrebbero escogitato un metodo per trasferire alle assicurazioni premi inferiori a quelli pattuiti con i clienti. In alcuni casi, la polizia sarebbe stata addirittura annullata all’insaputa del conetraente.
Agli atti dell’indagine sono finite anche false attestazioni di residenza, dove venivano indicati Comuni con parametri tariffari più vantaggiosi, ma anche certificati relativi allo stato di famiglia alterati. Gli indagati avrebbero anche compiuto accessi non autorizzati alla banca dati dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici.
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