«È inutile negare che in questi mesi la nostra città, come tutta la nostra Regione e come altre realtà del Meridione, ha affrontato e sta affrontando un’emergenza, dovuta alle scellerate politiche che obbligano migliaia di uomini, donne e bambini ad essere vittime di trafficanti senza scrupoli». Il duro atto d’accusa, l’ennesimo, arriva dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dopo il maxi sbarco di migranti di oggi. Oltre 500 profughi sono attraccati a bordo della nave Vega nel capoluogo siciliano, tra loro anche 130 minori non accompagnati. E mentre per gli immigrati sono già stati disposti i trasferimenti in altre regioni d’Italia, i minorenni, giunti in Italia senza i loro genitori, saranno alloggiati già da stasera, in strutture adeguate, così come avvenuto fino ad oggi per gli oltre mille accompagnati giunti nelle settimane scorse.
«Grazie ad una forte collaborazione fra tutte le istituzioni coinvolte, rafforzata dall’impegno umano e personale di tutti gli operatori e di decine di volontari – dice il primo cittadino -, è ormai entrato a regime un sistema di accoglienza efficiente, che assicura assistenza sanitaria, vitto e alloggio a tutti coloro che ne hanno bisogno e diritto».
«I nostri servizi sociali, in continuo contatto sia con le altre istituzioni sia con gli enti del volontariato e le strutture di
accoglienza – afferma l’assessore alla Cittadinanza sociale, Agnese Ciulla – operano con grande professionalità e dedizione, predisponendo già prima che i minori arrivino a Palermo le misure necessarie alla loro accoglienza, interloquendo con la magistratura minorile, con la Prefettura e tutti coloro che per competenza istituzionale, professionalità e dedizione personale sono partecipi di questo grande impegno di solidarietà».
«Quanto ancora dovremo aspettare – si legge nella lettera che Orlando ha inviato oggi a 5 presidenti di governo europei e al Presidente della Commissione Europea – perché finalmente e davvero si cominci a parlare e ad agire considerando il tema delle migrazioni come una questione politica europea e globale? Di fronte ai fenomeni migratori che assumono proporzioni sempre più grandi è ovvio che qualsiasi politica di chiusura è una politica perdente. Allora occorre che ognuno di noi abbia la forza e il coraggio di fare un primo passo. La mancata o ritardata risposta ai diritti umani, lascerà certamente grumi di incomprensioni o vendetta che peseranno in futuro. Signori Presidenti, oggi mi rivolgo a Voi, proprio perché Voi, i vostri Governi e i vostri concittadini avete e hanno chiaro che “non è una questione solo italiana, solo greca, solo britannica, solo francese o solo macedone”, nella speranza che si possa registrare una svolta che vada oltre la migrazione. Una svolta che impedisca il perpetuarsi di un vero e proprio genocidio e il considerare tutti e ciascuno dei Popoli e degli Stati dentro e fuori l’Unione Europea complici, se non responsabili di quel genocidio»
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