Tribunale via Crispi, da due giorni senza luce  «Tragicomico fermarsi perché salta energia»

Da due giorni gli uffici giudiziari di via Francesco Crispi, sede distaccata del tribunale di Catania, sono senza energia elettrica. A causare il black out una problematica alla centralina dello stabile. In assenza di un gruppo di continuità i dipendenti hanno provato a risolvere il problema, pur di non far saltare, in toto, le attività che si svolgono all’interno del palazzo. «Oggi le udienze si sono tenute provando a far entrare la luce del sole dalle vetrate ma le aule sono molto buie e non si vedeva quasi nulla – racconta un praticante avvocato a MeridioNews – Ieri un mio collega sulla sedia a rotelle, poichè non poteva usare l’ascensore è rimasto al piano terra senza riuscire a salire fino alle 13.30». 

«I vigili del fuoco che erano lì non avevano personale – continua –  e quindi lo hanno preso di peso i poliziotti». «Sarebbe doveroso avere un sistema che in caso di problemi del genere – continua il giovane aspirante legale – possa supplire all’assenza di luce, come negli ospedali o in tutti gli altri uffici dove si svolgono attività primarie». «Quello della giustizia – conclude –  è un servizio necessario. Sospenderlo perché manca la corrente è tragicomico». 

A denunciare la situazione è anche l‘Unione italiana dei lavoratori della pubblica amministrazione (Uilpa) che – in una lettera inviata alla sostituta presidente del tribunale Adriana Puglisi, al sindaco Enzo Bianco e ai ministeri competenti – descrive nel dettaglio i disservizi che dalle 10 di ieri mattina affliggono la struttura. «La mancanza di energia – scrive la Uilpa – ha portato a una conseguente assenza di acqua per i servizi igienici, ma non solo. Ci sono problemi anche nei servizi di sicurezza come il metal detector e nel sistema informatico che è ora sospeso con gravi disagi per il personale e per l’utenza». La sigla sindacale chiede come mai i vertici responsabili non abbiano voluto fermare le attività lavorative. «Ci sorprende che si sia autorizzato il normale svolgimento delle udienze – continua la nota – nonostante le problematiche in atto e pur sapendo quanto accaduto ieri a un avvocato in sedia a rotelle». 

Per questo motivo i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto «l’immediata chiusura della struttura all’utenza, non potendo garantire i servizi minimi essenziali e la conseguente sospensione delle udienze», facendo appello anche al sindaco di Catania Bianco, affinché «intervenga per quanto di sua competenza».

Mattia S. Gangi

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