La nomina di Bruno Di Marco a presidente del Tribunale di Catania va annullata. È la decisione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio che ha accolto il ricorso presentato dal presidente dell’ufficio del gip etneo, Nunzio Sarpietro. Il provvedimento è esecutivo. I giudici del Tar hanno così rimandato al Consiglio superiore della magistratura la decisione che ha portato all’incarico di Di Marco il 24 agosto 2011. Quest’ultimo andrà in pensione tra poco più di un anno, nel gennaio 2016, e nel frattempo potrà ricorrere al Consiglio di Stato.
Alla base del ricorso presentato da Sarpietro c’è una «riscontrata incongruità motivazionale». Il presidente dell’ufficio gip «in sede di accesso agli atti ha conosciuto dell’esistenza di una segnalazione del presidente della Corte d’appello di Catania, con la quale veniva rappresentata una grave omissione di vigilanza posta in essere dal dottor Di Marco in qualità di presidente del collegio penale del Tribunale di Gela». Una vicenda che non è stata tenuta in conto al momento di nominare il presidente del Tribunale di Catania, dove Di Marco ha superato nella comparazione Nunzio Sarpietro.
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