Trenta milioni di euro per la filiera del cibo siciliana Attiva Sicilia: «Un contributo dalla terra alla tavola»

Da chi coltiva a chi trasforma, fino a chi mette il cibo in tavola. Tutta la filiera alimentare è stata intaccata dalla crisi economica dovuta alla pandemia. La chiusura di pub, ristoranti e bar e l’annullamento di eventi che, quasi sempre, hanno a che fare anche con il cibo non ha colpito solo l’ultima parte della produzione agroalimentare ma, a catena, l’intero settore. Per questo, il disegno di legge Disposizioni urgenti di sostegno della filiera della ristorazione siciliana – presentato dal gruppo di Attiva Sicilia all’Ars – prevede un contributo a fondo perduto di 30 milioni di euro per sostenere le imprese del settore che acquistano e usano prodotti di filiere agricole e alimentari valorizzando le materie prime siciliane.

«La ristorazione – spiega Angela Foti, vicepresidente dell’Ars, componente di Attiva Sicilia e prima firmataria del ddl – è tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia. A causa di chiusure, coprifuoco e sospensione degli eventi, ristoranti, catering e altre attività sono in ginocchio. Ma a soffrire è tutta la filiera della produzione agroalimentare. Per questo il ddl – che porta la firma anche dei colleghi Matteo Mangiacavallo, Elena Pagana, Valentina Palmeri e Sergio Tancredi – non si limita a dare un contributo alle imprese ma lo vincola all’acquisto di prodotti siciliani di qualità, in modo che il sostegno economico possa generare una ripresa di tutta la filiera». 

Un circolo virtuoso che darà priorità non solo ai prodotti a marchio Dop e Igp ma anche alle materie prime che sono a rischio spreco. Questo periodo, come hanno sottolineato i deputati firmatari del ddl, è stato caratterizzato da «ingenti scorte di prodotto invenduto e costante diminuzione dei prezzi per alcuni settori produttivi. Alcune produzioni – aggiungono – sono state particolarmente colpite e si trovano in una condizione di alto rischio di spreco». Un argine a questa situazione potrebbe arrivare dal contributo (che prevede lo stanziamento di 30 milioni di euro per tre anni) rivolto alle aziende in attività e domiciliate fiscalmente in Sicilia che operano nei settori della ristorazione con somministrazione, delle mense, del catering e agli alberghi (limitatamente alle attività di somministrazione di cibo). 

«Il sostegno – si legge nel testo del ddl presentatoil 15 dicembre – è finalizzato alla ripresa e alla continuità dell’attività degli esercizi di ristorazione e a evitare gli sprechi attraverso un utilizzo ottimale delle eccedenze». Con il contributo a fondo perduto sarà possibile per le imprese acquistare anche prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura sempre avendo di mira la valorizzazione delle materie prime del territorio siciliano.

Marta Silvestre

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