Da oggi non si può raggiungere la Sicilia in treno. Dopo le strette sui trasporti delle scorse settimane, era rimasto solo un Intercity giorno con partenza da Roma e arrivo a Palermo e Siracusa. Trenitalia adesso, d’accordo col ministero dei Trasporti, ha deciso di non fare arrivare il treno in Sicilia, ma di fermarlo a Villa San Giovanni. Da qui, chi intende varcare lo Stretto dovrà proseguire traghettando a piedi.
Secondo quanto ricostruito da MeridioNews, la decisione arriva a seguito delle ultime ordinanze del sindaco di Messina Cateno De Luca che impongono ai vettori di comunicare almeno 24 ore prima l’elenco dei passeggeri che devono fare ingresso nella città dello Stretto, creando un database attraverso cui censire i viaggiatori. Una soluzione che permette il censimento dei pendolari dello Stretto, ma che Trenitalia riterrebbe non applicabile per chi viaggia sul treno a lunga percorrenza. Da qui la decisione di fermare il convoglio in Calabria.
Intanto il sindaco De Luca fa sapere che per realizzare la banca dati verrà utilizzata una piattaforma sviluppata dalla società SalesForce.com Italy srl. «La società con sedi in tutto il mondo – spiega il primo cittadino – ha offerto al Comune di Messina, a titolo completamente gratuito, la realizzazione di un sistema operativo e di una app collegata allo stesso per la realizzazione della banca dati funzionale alla emissione dei biglietti di viaggio. La piattaforma è stata sviluppata in poco più di 24 ore e già domani si potrà procedere al suo lancio pratico con le compagnie di navigazione Caronte e Blu Jet che si sono dichiarate pronte a dare ottemperanza alla nostra ordinanza sindacale n. 75 del 24/3/2020, mentre successivamente si passerà alla sua applicazione anche con le Ferrovie dello Stato. Intendiamo così affrontare finalmente in modo efficiente e razionale l’attraversamento dello Stretto, nel rispetto della disciplina vigente quale misura strategica per il contenimento del contagio da Coronavirus».
Intanto si alza il livello dello scontro tra il ministero dell’Interno e De Luca. A causa dei duri interventi del sindaco degli ultimi giorni e degli attacchi diretti al Viminale, spesso monitorati e ripresi dalle forze dell’ordine presenti, la ministra Luciana Lamorgese ha deciso di denunciare il primo cittadino. I suoi comportamenti sono ritenuti «censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)». «Parole – prosegue la nota del mnistero – gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari».
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