Treni: Intercity in perdita, Ferrovie vogliono tagliarli A rischio il Siracusa-Roma. «Assurdo, sempre pieni»

Da un lato l’investimento di 95 milioni di euro, previsto da Trenitalia nel nuovo contratto di servizio in discussione con il ministero dei Trasporti, dall’altro i tagli a 14 treni Intercity, due dei quali interessano la Sicilia, che rischiano di scomparire già dal prossimo 15 gennaio. Sono le due facce delle Ferrovie dello Stato, sempre più intenzionate ad investire sulle Frecce, riducendo i servizi a basso costo. A farne le spese potrebbe essere la coppia di treni che collega Siracusa a Roma e viceversa, passando da Catania e Messina.

Al momento i treni Intercity garantiscono collegamenti nazionali ad un prezzo più basso, coprendo anche le linee periferiche sprovviste del servizio Alta Velocità. Secondo quanto dichiara il ministero dei Trasporti a Repubblica, il settore low cost fa registrare 45 milioni di euro di perdite l’anno, tanto da indurre le Ferrovie a rimodulare il servizio. Per rientrare nelle spese, Trenitalia avrebbe dunque l’intenzione di razionalizzare le corse in varie tratte italiane, riducendo il numero dei treni meno frequentati ed investendo invece sui convogli restanti.

In Sicilia la scure potrebbe abbattersi su uno dei due treni notturni che quotidianamente raggiungono Roma. Si tratta di due Intercity che partono da Siracusa a distanza di due ore e raggiungono la capitale in prima mattinata. «Trenitalia – spiega il responsabile Mobilità della Uil Trasporti Sicilia Michele Barresi – è orientata ad accorpare i due treni in un convoglio di 12 vetture. Si tratterebbe di un servizio in meno per l’utenza che andrebbe incontro ad un abbattimento dei posti. Attualmente i due Intercity notturni sono composti da otto vetture ciascuno, sostituendo il servizio con un unico treno si perderebbero circa 250 posti».

In più, secondo Barresi, per questi due treni non regge neanche la motivazione dello scarso utilizzo. «I convogli sono molto frequentati – precisa il sindacalista – , specialmente nel fine settimana e nei periodi festivi. Non viaggiano mai vuoti». Ma c’è un altro problema legato all’ordinanza della Capitaneria di Porto di Messina che dallo scorso luglio impedisce ai viaggiatori di sostare all’interno delle vetture durante il traghettamento sullo Stretto. «Al momento – spiega Barresi – l’unica nave esentata dall’ordinanza è il Messina, ma con una limitazione che prevede l’imbarco di un treno con un massimo di dieci vetture. Per Trenitalia al momento sarebbe dunque impossibile prevedere un convoglio di dodici carrozze e sarebbe pertanto costretta a tagliare ancora ulteriori posti».

L’ordinanza della Capitaneria di Porto potrebbe però subire presto alcune modifiche. Nei prossimi giorni, infatti, è previsto un’ispezione sulle navi di una commissione europea per capire se è possibile presentare una deroga alla normativa.

Andrea Castorina

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