Tremestieri: cadono calcinacci, scuola chiusa «Infiltrazioni d’acqua, il Comune sistemi i tetti»

Da lunedì il plesso Settebello nord del circolo didattico Teresa di Calcutta di Tremestieri etneo rimarrà chiuso. Per una settimana, gli alunni della scuola elementare non potranno andare a scuola perché dai soffitti di aule e bagni sono crollati dei calcinacci. «Tutto sotto controllo, li abbiamo fatti cadere noi», afferma la preside Maria Gianna Cafici. Rassicurazioni che arrivano tre giorni dopo che il caso era stato fatto montare da una denuncia pubblica di Domenico Di Guardo, genitore di due allievi della scuola e candidato sindaco — in forza al MoVimento 5 stelle — al Comune di Tremestieri. «Mi sono accorto della situazione martedì — racconta — durante un incontro con gli insegnanti». In quei giorni aveva scritto una lettera al commissario straordinario che regge il municipio, Antonino Lutri. «Sono avvenuti dei distacchi dal soffitto — si legge nel documento — Allo stato attuale, da quello che ho potuto verificare personalmente, sono da considerarsi assai probabili degli imminenti nuovi crolli di calcinacci e laterizi». Fatti alla luce dei quali, secondo Di Guardo, «quella parte di costruzione deve ritenersi inagibile sino a quando non siano messe in atto le opere necessarie al contenimento di eventuali altri crolli». Affermazioni che sono passate di bocca in bocca tra i genitori dei bambini, preoccupati per la sicurezza nelle aule. 

«Qualche giorno fa erano state notate delle crepe nel tetto di qualche aula e sopra un bagnetto», racconta un genitore. «Subito erano state fatte notare alle insegnanti. Erano stati fatti dei controlli — continua — Ma le mamme erano rimaste preoccupate perché, sembra, queste verifiche non erano state fatte sull’intera struttura ma solo su alcuni punti». «La causa delle crepe sono le infiltrazioni d’acqua, dovute alle piogge che ci sono state», spiega la dirigente scolastica. «Noi stessi abbiamo fatto delle verifiche e abbiamo fatto cadere dei calcinacci volutamente, dopo che gli alunni erano stati fatti uscire. Non è caduto niente all’improvviso, era tutto controllato e calcolato», dice. Ma nei giorni l’allarme era cresciuto, finché stamattina «sono intervenuti i vigili del fuoco, allertati da un genitore, che, con i picconi, hanno fatto cadere altri pezzi dal soffitto, molti più di quanti non ne fossero stati buttati giù prima», prosegue il genitore. Poche ore dopo, sui cancelli della scuola è stato attaccato un avviso: scuola chiusa da lunedì e per una settimana. «Per i lavori di messa in sicurezza», dichiara l’uomo. «Per dare modo al Comune di sistemare i tetti. Ma già che ci siamo facciamo un controllo su tutti i nostri plessi», conferma la preside.

«Io oggi a scuola i miei figli non li ho mandati», interviene il candidato sindaco pentastellato. «Per quanto mi riguarda, ritengo che quella scuola non possa essere considerata agibile finché non saranno aggiustati i soffitti — continua — Io faccio l’ingegnere, conosco benissimo i problemi che derivano da situazioni di questo tipo. I crolli non sono immediati, sono preceduti da piccoli segnali d’allarme». Come cadute improvvise di polvere di vernice. «Cose che, mi riferiscono, alcuni bambini avrebbero raccontato ai loro genitori nei giorni scorsi». «La situazione dell’edilizia scolastica a Tremestieri etneo è davvero pessima — conclude Domenico Di Guardo — Per quanto la struttura, nel suo complesso, sembri solida, la scuola Settebello nord non può certo dirsi fatta bene: ha necessità di continue manutenzioni, non ci sono spazi esterni né palestra». E, nonostante tutto, nel territorio comunale sarebbe «una di quelle messe meglio».

Luisa Santangelo

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