Trecastagni, dopo il rogo parla padre Alfio Cristaudo «Trovate tre taniche, benzina su statua della Madonna»

«Sono amareggiato, si tratta di un atto indegno. Noi comunque andiamo avanti». A parlare è padre Alfio Cristaudo, il prete che gestisce anima la chiesa della Madonna dell’Aiuto alla Sciara, del 17esimo secolo, che si trova nell’omonima via, quasi distrutta la notte scorsa da un incendio di matrice dolosa. Come conferma lo stesso padre Cristaudo. «Colui o coloro che hanno agito avevano il preciso obiettivo di distruggere la Chiesa – dice a MeridioNews il prelato –, hanno preso delle tovaglie impregnandole di benzina e le hanno avvolte attorno alla statua della Madonna con il bambino. Inoltre – prosegue Cristaudo – hanno buttato benzina anche sulla statua di Santa Rita e sul fercolo». «Le fiamme – va avanti il prete – sono state appiccate quasi in contemporanea. Inoltre il fuoco ha provocato l’esplosione di una bombola del gas utilizzata per la stufa: la deflagrazione – conclude – ha fatto saltare l’inferriata di una finestra andando a finire su di un auto parcheggiata dall’altra parte della strada». 

Dentro la chiesa gli uomini del 115 di Acireale, intervenuti poco dopo la mezzanotte per spegnere il rogo, hanno rinvenuto tre taniche che emanavano odore di liquido infiammabile. Non ha le idee chiare, padre Cristaudo, su chi possa aver agito e soprattutto sul perché. «Non sono in grado di dire chi sia stato – spiega – stanno indagando al riguardo le forze dell’ordine. Io penso che ad agire sia stato più di un individuo. Forse – ipotizza – hanno dato fuoco alla chiesa perché arrabbiati, volevano proprio distruggere il cuore della chiesetta, rappresentato dalla Madonna. Non credo – prosegue Cristaudo –  che si tratti di qualche seguace delle messe nere».

Per diverse ore, il prete è stato sentito dai carabinieri di Acireale per cercare di individuare i piromani. «Credo che costoro avessero le chiavi dell’immobile – sostiene Cristaudo – è meno probabile l’ipotesi che qualcuno si sia nascosto dentro la Chiesa durante la Messa delle ore 18: l’edificio è piccolo e me ne sarei reso conto». Per il parroco il fatto di questa notte non avrebbe nulla a che fare con il recente scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità. «Non credo che ci sia un nesso –  dice – ma è anche vero che Trecastagni non sta vivendo un periodo felice. Fanno pensare, piuttosto, i furti avvenuti negli ultimi anni ai danni delle chiese della nostra comunità».

Salvatore Caruso

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