Quasi tre milioni e mezzo di euro. È questa la cifra complessiva che il Comune di Catania pagherà a Maria Antonietta Zeno, la ex moglie dell’ex sindaco Enzo Bianco. Una «indennità di espropriazione» delle aree per la realizzazione del parcheggio scambiatore Due obelischi, su un terreno di poco più di undicimila metri quadrati espropriati nel periodo in cui all’allora primo cittadino Umberto Scapagnini erano stati dati poteri speciali per gestire l’emergenza traffico. Dopo un iter giudiziario durato più di dieci anni, nel settembre del 2014, una sentenza della prima sezione civile della corte d’Appello di Catania aveva condannato il Comune al pagamento della somma di 5.886.927,56 euro (oltre più di 20mila euro di spese legali) in favore di Zeno. Adesso, a distanza di anni, è arrivato il provvedimento dirigenziale firmato dal direttore ad interim Gaetano Oliva.
Nel dicembre del 2018, quando fu dichiarato il dissesto finanziario dell’ente, il versamento alla Cassa depositi e prestiti non era ancora stato effettuato. Intanto, a febbraio dell’anno dopo al Comune si insediava l’organo straordinario di liquidazione. E la donna, appena due mesi dopo, inoltrava un’istanza di ammissione del credito alla massa passiva. Così, a marzo di quest’anno, la commissione straordinaria di liquidazione, dopo avere effettuato delle verifiche sulla fondatezza del credito, ha proposto il pagamento della somma complessiva di 2.953.794,90 euro. Ovvero il 50 per cento del credito vantato «con rinuncia a ogni altra pretesa attuale o futura», come si legge nel documento che è stato pubblicato sul sito del Comune di Catania. Con una dichiarazione inviata tramite il suo legale Nicolò D’Alessandro, Zeno ha accettato la proposta. E, quindi, adesso si può procedere con il pagamento dell’indennità di espropriazione di 11.191 metri quadrati per realizzare l’area attrezzata per la Protezione civile e per la costruzione del parcheggio scambiatore Due Obelischi. Altri 1802 metri quadrati, sempre per lo stesso motivo, saranno pagati alla ex consorte di Bianco e anche a un altro creditore – Vincenzo Squillaci – 489.770,34 euro. Anche in questo caso, si tratta della metà della cifra inizialmente dovuta che era pari a 979.540,69 euro.
Quella del parcheggio è una storia lunga trent’anni. Che ha origine ben prima che a guidare l’amministrazione fosse Scapagnini. Era stato poi l’ex medico personale di Silvio Berlusconi ad approvarne la costruzione sulla base, però, di un documento precedente: ad avere preparato il terreno era stata proprio la prima amministrazione guidata da Bianco. Il piano per la realizzazione in città di sette nuovi parcheggi scambiatori risale al 28 giugno del 1989. Dieci anni dopo, quando Bianco è ministro dell’Interno, nel capoluogo etneo viene riproposto lo stesso documento che, nel 2000, viene varato dal commissario straordinario Vittorio Piraneo. Con Scapagnini sindaco, gli espropri che vengono ordinati dal Consiglio comunale fanno riferimento ai documenti di Piraneo che si basano, a loro volta, sulle indicazioni deliberate all’unanimità dalla giunta della prima sindacatura Bianco.
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