Il braccio di ferro tra Regione e Stato per la gestione emergenziale dei rifiuti nell’Isola rischia di far piombare la Sicilia in un’emergenza rifiuti senza precedenti. Da ieri è infatti scaduta la proroga regionale per il conferimento dei rifiuti nelle discariche di Motta Sant’Anastasia (commissariata), Grotte San Giorgio a Catania (della Sicula Trasporti) e Siculiana ad Agrigento (dei Catanzaro). I tre siti di raccolta oggi non hanno aperto i cancelli.
La deroga ai limiti di conferimento del presidente della Regione è scaduta a fine maggio, poi era stata prorogata per qualche giorno, fino a sei giugno. Adesso si attende un nuovo rinnovo. Nel frattempo, però, i rifiuti cominciano ad accumularsi nei 290 Comuni che conferiscono nelle tre discariche chiuse. Così gli autocompattatori carichi di spazzatura sono rimasti fuori dai cancelli, come successo ad esempio ai mezzi di Messinambiente, la partecipata che si occupa di rifiuti a Messina, altri invece hanno scelto di tornare in deposito, stracolmi di immondizia.
«L’ordinanza è pronta da giorni – spiega Maurizio Pirillo, direttore generale Acqua e rifiuti della Regione – è corredata da pareri e allegati. Abbiamo chiesto l’intesa con il ministero dell’Ambiente e non ci hanno ancora comunicato il loro parere. Non mi chieda perché stiano tardando così tanto, non saprei cosa rispondere». Pirillo tuttavia è certo che la situazione si sbloccherà «nelle prossime ore», «stiamo parlando di un terzo dei Comuni siciliani che si troverebbero in emergenza rifiuti», sottolinea.
Ma i disagi sono già notevoli. A Messina Messinambiente, la società gestita dal commissario liquidatore Giovanni Calabrò, dopo la raccolta effettuata nel turno delle 21 di ieri, si è vista bloccare gli autocompattatori fuori dall’impianto di Motta Sant’Anastasia. Stamattina non è stato possibile svolgere il turno delle quattro. Calabrò ha scritto all’amministrazione comunale di Messina per chiedere lumi sui tempi e sulle possibili soluzioni per cercare di evitare l’emergenza in città. Contattato telefonicamente, ha spiegato: «Non posso fare più di quello che ho fatto. I mezzi sono fermi a Catania e gli altri sono qui a Messina carichi di spazzatura. Che risolvano la questione a livello regionale e mi facciano sapere cosa devo fare». Anche l’assessore messinese al ramo, Daniele Ialacqua, ha ribadito che «si tratta di un problema tecnico a livello regionale. che non dipende da noi. La situazione in cui ci troviamo è l’esempio di come nel campo della gestione dei rifiuti si sia ancora all’anno zero».
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