Il governo italiano non si costituirà parte civile all’udienza preliminare del processo sulla trattativa Stato-Mafia. Lo ha dichiarato il sottosegretario, ai Rapporti con il Parlamento, Antonio Malaschini, rsipondendo alla mozione dell’Italia dei Valori che chiedeva l’impegno dell’esecutivo nazionale su questo fronte. “Non c’è “nessuna preclusione”- ha aggiunto il sottosegretario- ma occorre avere piena conoscenza degli atti processuali, con l’esposizione precisa delle ragioni che potrebbero giustificare la domanda”.
Niente di strano per ll procuratore di Palermo, Francesco Messineo, che molto diplomaticamente dice: “E’ un fatto oggettivo, se non conoscono gli atti non possono procedere alla costituzione di parte civile. Di norma viene notificato alle parti offese un avviso del gip, probabilmente non sara’ ancora stato notificato’.
Una prudenza, quella del governo italiano, che però non convince tutti: “Di fronte ad un reato cosi’ grave – ha detto Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo IDV.- e’ doveroso che il governo si costituisca parte civile. Al tribunale di Palermo e’ in corso un procedimento penale sulla presunta trattativa tra pezzi di stato e pezzi di mafia e altre inchieste hanno dimostrato l’esistenza di questo rapporto”.
Ancora più esplicito il leader di Idv, Antonio Di Pietro: “Oggi il governo ha mostrato reticenza, ignoranza tecnica e di volersi lavare pilatescamente le mani. Il governo dice di non conoscere le carte. Eppure c’e’ un processo in corso e ci sara’ un’udienza preliminare: basta andarsele a prendere con in click su internet”. Di Pietro conclude che si tratta “di incompetenza e incapacita’, se non addirittura continuita’ con le persone chiamate a rispondere di quella vicenda”. Insomma “l’esecutivo si sta mettendo contro la giustizia per favorire le persone che rappresentano lo Stato in quel processo. Sta da quell’altra parte: e questo si chiama favoreggiamento”.
Critica la posizione del Partito democratico: “E’ l’ennesima sceneggiata ad uso delle telecamere – ha osservato la deputata democratica Laura Garavini -, la mozione non serve a fare chiarezza ma ha una sostanza che è solo demagogica”.
La pensa diversamente Fli:” Insieme ai colleghi Napoli, Di Biagio e Lo Presti abbiamo aderito alla mozione che impegna il governo a costituirsi parte civile nel processo sulla Trattativa Stato-Mafia che si aprira’ il 29 ottobre per dire ‘senza se e senza ma’ da che parte sta la nuova destra repubblicana e legalitaria”, dichiara il vicecoordinatore nazionale, Fabio Granata. Che aggiunge:
“Il Parlamento dovra’ dare un chiaro segnale al governo affinche’ si costituisca in giudizio fin dalla udienza preliminare e dall’apertura del dibattimento”, osserva ancora Granata. “Non ci soddisfa per nulla l’atteggiamento tenuto fin qui dal governo sul tema e ci appelliamo a Monti: non deluda la stragrande maggioranza degli italiani che pretendono verita’ e giustizia sulle stragi e sulla trattativa Stato-Mafia”.
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