Trapani, sequestro di beni per il vicepresidente dell’Ance

MAFIA E APPALTI

3 beni immobili, 38 beni mobili (autovetture, furgoni, mezzi meccanici) 11 società/imprese (capitali sociali e pertinenti complessi aziendali), 22 partecipazioni in altre società, 82 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura, per un valore complessivo, stimato, di circa 25 milioni di euro.

A tanto ammonta il valore del patrimonio sequestrato a Pietro Funaro, noto imprenditore  del trapanese. E’ stato presidente provinciale dell’Ance, il sindacato degli imprenditori edili di Confindustria, e dall’anno scorso ne è il vice presidente regionale.

L’ operazione è stata condotta da Polizia e Guardia di finanza a Trapani, Campobello di Mazara, Santa Ninfa, Alcamo, Castellammare del Golfo e Santa Venerina.

“L’odierno provvedimento – si legge in una nota degli inquirenti – evidenzia la vocazione imprenditoriale di “Cosa nostra” e il suo perdurante potere ben più esteso del territorio provinciale trapanese, distribuito, piuttosto, in gran parte del territorio regionale attraverso la costituzione di un reticolo imprenditoriale per il condizionamento illecito della fase di aggiudicazione della gestione dei lavori e delle forniture concernenti la realizzazione di opere pubbliche appaltate”.

Tra gli appalti assegnati a imprese contigue o vicine all’associazione mafiose, grazie anche al sostegno che sarebbe giunto dai Funaro, ci sono quelli per l’ammodernamento anche strutturale dell’aeroporto militare di Trapani Birgi e la costruzione della galleria di Scindo Passo a Favignana.

Il sequestro anticipato di beni ai fini della confisca ai sensi dell’art. 20 del d. lvo n. 159 del 2011 è condotto nei confronti degli imprenditori da anni operanti soprattutto nel lucroso settore dei lavori appaltati da enti pubblici. I giudici hanno accolto la proposta firmata dal questore di Trapani, Carmine Esposito, a conclusione delle indagini condotte dal gruppo specialistico composto da poliziotti della divisione anticrimine e delle fiamme gialle. Un “Gruppo di Lavoro” che, dal gennaio 2011, ha già portato a 5 importanti operazioni di sequestro antimafia (maggio 2011, “operazione Salus Iniqua”; gennaio 2012, “operazione Panoramic”; settembre 2012, “operazione Araknos”; aprile 2013,”operazione Corrupti Mores”; dicembre 2013, “operazione Niceta – Guttadauro”).

 

Redazione

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