Attimi di tensione questa mattina al molo Garibaldi di Trapani. Gli operatori portuali, in sciopero contro la decisione della Caronte & Tourist di procedere in regime di autoproduzione sulle attività di rizzaggio e derizzaggio dei mezzi pesanti, hanno ritardato la partenza del traghetto Simone Martini che collega il capoluogo alle isole minori. All’arrivo della nave in porto, un gruppo di manifestanti si è piazzato di fronte al portellone impedendo lo sbarco dei camion e delle autovetture. Verso le 22.30 di ieri, l’autorità portuale è stata avvisata che la compagnia avrebbe applicato a partire da oggi il regime di autoproduzione tagliando i portuali.
La decisione ha fatto scoppiare la protesta di questa mattina. Animi surriscaldati e rissa sfiorata tra camionisti e membri dell’equipaggio. Disagi anche per i passeggeri in arrivo e in partenza dal porto del capoluogo. Sul posto sono intervenute la polizia, la digos e la capitaneria di porto. Lo stato di agitazione, in effetti, va già avanti da tempo. La vertenza contro l’autoproduzione aveva portato a maggio a uno sciopero regionale di 72 ore. Gli uomini della capitaneria di porto, su richiesta della sindacalista della Cisl Rosanna Grimaudo, hanno effettuato un sopralluogo a bordo del traghetto che collega Trapani con Favignana, Levanzo e Marettimo.
«I militari della guardia costiera – sottolinea la sindacalista – hanno rilevato che il traghetto era sprovvisto dei requisiti di sicurezza necessari affinché questo genere di operazioni possano essere effettuate dal personale di bordo, decidendo di lasciare i camion a terra». Dopo circa due ore di contrattazione dalla compagnia è arrivato l’ok a far salire a bordo i portuali permettendo ai mezzi commerciali di imbarcarsi. «La legge parla chiaro – aggiunge Grimaudo – le operazioni di rizzaggio e derizzaggio dei mezzi pesanti possono essere effettuate dai marittimi solo in quei porti dove non sono presenti gli operatori come avviene adesso a Levanzo, Marettimo e Favignana».
La decisione della compagnia che fa capo al gruppo Franza, nasce dall’esigenza di ridurre i costi. Le spiegazioni dei vertici di Caronte & Tourist, però, non convincono la Cisl. «Fino ad aprile – afferma la sindacalista – la voce costi per rizzaggio e derizzaggio appariva sul biglietto dei passeggeri. Adesso, la dicitura è stata sostituita ma il costo è rimasto invariato. Vorrei capire dove sta il risparmio se di fatto il servizio veniva pagato dai passeggeri».
Altro punto fondamentale per la sindacalista riguarda i salari degli stessi marittimi. «Teoricamente – spiga Grimaudo – andrebbero adeguati i contratti dei marittimi che sono inferiori a quelli dei portuali. La Fit Cisl – prosegue – vigilerà in maniera attenta sugli orari di lavoro, sulla tabella di sicurezza e la navigazione in genere». Nei prossimi giorni, la questione verrà discussa in prefettura. Per l’intera giornata di oggi, intanto, la capitaneria di porto effettuerà i controlli su tutti i traghetti della Caronte & Tourist presenti al porto di Trapani per verificare che siano in regola con le normative di sicurezza previste dall’autoproduzione.
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