Il deputato regionale e candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio, coinvolto nell’operazione Mare Monstrum, rimane agli arresti domiciliari. La gip Caterina Brignone ha respinto la richiesta di una misura cautelare alternativa, avanzata dai difensori del deputato regionale. Le dimissioni come componente della commissione parlamentare Ambiente all’Ars, presentate da Fazio nei giorni scorsi, non sono bastate a convincere il giudice dell’ impossibilità di reiterazione del reato. L’armatore Ettore Morace ha invece lasciato il carcere. Anche il gip trapanese, dopo quello di Palermo, ha dato il via libera ai domiciliari.
L’ex amministratore delegato della Liberty Lines, difeso dagli avvocati Giovanni Di Benedetto e Marco Siragusa, si è dimesso da ogni incarico e sono quindi venuti meno sia il rischio di inquinamento probatorio che di reiterazione del reato. L’indagine su quello che è stato ribattezzato il sistema Trapani si è divisa in due filoni. Il fascicolo riguardante il deputato regionale è passato nelle mani del pubblico ministero della procura trapanese Franco Belvisi. I difensori hanno già annunciato che si rivolgeranno al tribunale della Libertà che dovrebbe pronunciarsi entro dieci giorni. Troppi per permettere a Fazio di riprendere la campagna elettorale, affidata ai candidati al consiglio comunale delle liste che lo sostengono e decisi ad andare avanti.
Candidati che confermano la fiducia a Fazio e «rinsaldano la loro partecipazione alla campagna elettorale. L’inaspettata decisione dei giudici – continuano -, nel merito della quale non entriamo per quel rispetto istituzionale che proprio Fazio ci chiederebbe per primo, rafforza in tutti noi il convincimento che è necessario un supplemento di vigore politico per far comprendere la solidità del programma amministrativo che candidati delle liste e candidato sindaco avevano immaginato insieme per rilanciare la città di Trapani, per restituirle la dignità sottrattale da trascuratezza e abbandono».
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