Traffico di esseri umani, prostituzione e riti vudù Il ballo con uno scettro e la mazzetta di contanti

Dalla Nigeria alla Libia, con destinazione Trento e tappa a Catania. Ragazzi e ragazze, giovanissimi, dopo avere attraversato il mare a bordo di barconi ed essere stati salvati, costretti a mendicare o a prostituirsi, dietro la minaccia di maledizioni legate a riti voodoo. È questo il cuore dell’operazione The royal family della  squadra mobile di Catania, che ha arrestato in Trentino Alto Adige Queen Enaye (classe 1980) e il compagno di lei Collins Omorogbe (classe 1986), detto Don Bonbino. Entrambi sono accusati, in concorso tra loro e con altre persone non identificate tra la Libia e la Nigeria, di tratta di persone e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’inchiesta è nata dopo che la responsabile di un centro di accoglienza catanese, il 26 ottobre 2017, si è presentata alle forze dell’ordine per raccontare quello che le avevano detto alcune ragazze minorenni sbarcate nel capoluogo etneo l’11 ottobre 2017.

Le ragazze erano arrivare a bordo della nave francese Ducuing, assieme ad altre 134 persone di varie nazionalità. Partendo dalla loro storia, gli investigatori sono riusciti a risalire a Queen Enaye. Il suo ruolo sarebbe stato quello di occuparsi di avviare alla prostituzione le ragazzine una volta approdate sul territorio italiano, dopo che erano state reclutate e fatte viaggiare da altre persone, dislocate in diversi Paesi africani. Enaye, la madame, avrebbe minacciato le sue vittime qualora non avessero lavorato. L’arrivo in Italia avrebbe comportato, per le giovanissime, un grosso debito con la donna, che avrebbe dovuto essere ripagato con i proventi della prostituzione. Alla quale non sarebbe stato possibile sottrarsi, soprattutto dopo essere state sottoposte a un rito esoterico definito del Ju Ju. Al quale, in casi di minacce più gravi, si affiancava quello dello Aielallà.

Queen Enaye si sarebbe occupata, d’accordo con sua sorella (che vive in Nigeria), di eseguire il rito religioso sulle giovanissime o sulle loro famiglie, in modo da esercitare pressione psicologica. In una circostanza, dopo la fuga di una ragazza, la madama avrebbe coinvolto i parenti della vittima per costringerla a tornare indietro. Le due donne pensavano anche di comunicare alle ragazze che il debito avrebbe dovuto essere pagato non più a loro bensì a chi aveva operato il rito voodoo, poiché era lui ad avere il dominio sull’anima delle vittime. In questo scenario era coinvolto anche Collins Omorogbe, marito di Queen Enaye. I due avrebbero reclutato un giovane nigeriano e lo avevano costretto a chiedere l’elemosina, appropriandosi delle somme che percepiva e costringendolo a eseguire i loro ordini. In un video pubblicato su Youtube da Omorogbe, noto anche come Don Bonbino, lo si vede con in mano uno scettro, mentre balla e sventola un mazzo di banconote. Omorogbe ed Enaye sono stati rintracciati dalla squadra mobile di Trento e arrestati. Si trovano al momento in carcere.

Redazione

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