La polizia di Stato ha sequestrato un ingente patrimonio immobiliare, del valore complessivo di centocinquantamila euro, consistente in due immobili e due veicoli, riconducibili al pregiudicato palermitano Tommaso Catalano classe 1961 ed al figlio Pietro Catalano, classe1982. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del questore di Palermo.
Si tratta di un ulteriore decreto di sequestro nei confronti di Catalano Tommaso, già destinatario, lo scorso 6 dicembre, di analogo provvedimento con il quale era stato disposto il sequestro di beni per un valore di circa seicentomila euro.
Catalano Tommaso, già in passato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni due, ultimata nel 2009, annovera numerosissimi precedenti penali in materia di armi e soprattutto per stupefacenti.Come emerso nell’ambito di recenti indagini ed operazioni di polizia giudiziaria è soggetto organico ad una consorteria criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, hashish e cocaina, in particolare tra la Campania e la Sicilia, per la quale ha gestito la rete di vendita, il procacciamento della clientela, l’importazione della sostanza stupefacente dalla Campania ed il mantenimento dei contatti con i fornitori. Lo stesso, inoltre, come emerso nel corso delle indagini, è risultato responsabile, in concorso con altri soggetti, tra cui il figlio Pietro, di plurimi episodi di detenzione, trasporto e cessione di sostanza stupefacente, reati, questi ultimi, aggravati dall’aver agito avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis c.p. e comunque al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa nostra, in particolare del mandamento di Porta Nuova.
Con il nuovo provvedimento, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, sempre su proposta del questore, ha disposto, nei confronti di padre e figlio il sequestro di beni per un valore complessivo di circa centocinquantamila euro. Nello specifico si tratta di due immobili, uno ubicato nel comune di Palermo in via dei Carrettieri, l’altro nel comune di Campofelice di Roccella e di due veicoli.
Anche in questa circostanza le indagini patrimoniali condotte dai poliziotti dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine hanno dimostrato come i due Catalano non disponessero di entrate lecite, dichiarate al fisco, per l’acquisto dei beni oggi raggiunti dal provvedimento del Tribunale di Palermo. Inoltre, con la medesima proposta il questore ha richiesto nei confronti di Pietro Catalano anche l’applicazione dell’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza.
Quest’ultimo il 22 febbraio 2017, è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palermo, in esito alle indagini condotte dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Palermo nell’ambito dell’operazione denominata Back Again, a carico di 16 soggetti responsabili a vario titolo dei reati di detenzione e spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana.
(fonte: questura di Palermo)
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