Al termine della stagione estiva il gestore di un lido balneare a Trabia avrebbe dovuto consegnare una cospicua somma di denaro, provento dei guadagni derivanti dalla gestione del parcheggio. Sono scattate così le manette per due persone, Antonino Teresi di 56 anni e Pietro Erco di 55 anni. I due sono accusati di estorsione e tentata estorsione aggravate dall’utilizzo del metodo mafioso e di aver agito con la finalità di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa.
Secondo gli inquirenti i due avrebbero chiesto sempre allo stesso imprenditore, data la sua resistenza, in alternativa di consegnare la somma di denaro ottenuta a fine stagione dalla gestione dell’area di sosta. «La richiesta da parte dei due indagati – racconta Federico Minicucci, comandante dei carabinieri di Termini Imerese – in particolare quella legata al tentativo di estorsione ammontava tra i mille e i duemila euro. Il meccanismo era abbastanza chiaro o mi dai la gestione del parcheggio o mi paghi».
Le indagini condotte dai carabinieri di Termini Imerese, sotto la direzione della Dda di Palermo tra maggio e agosto avrebbero documentato il tentativo di estorsione ai danni dell’imprenditore di Trabia gestore del lido, e un’estorsione. I due avrebbero non solo minacciato continuamente il gestore del lido ma avrebbero, insieme ai loro congiunti, usufruito di servizi senza pagare. Adesso per due accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso sono scattate le manette.
«C’è chiaramente una continua attenzione sulle persone che scontano una pena al 416 bis e poi vengono rimesse in libertà – conclude il capitano Menicucci – anche perché sottoposti alla misura della sorveglianza speciale o dell’obbligo di dimora del Comune. Li monitoriamo sempre».
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