Brutto risveglio, questa mattina, per la sede dell’associazione culturale di Trabia Fare Per Migliorare. Intorno alle nove del mattino è stata trovata la cassetta della posta scassinata e svuotata. Ad accorgersi dell’accaduto è stata la moglie del presidente dell’associazione culturale Francesco Mancuso. La donna si era recata sul posto per svolgere il progetto l’Officina del Fare, che dal lunedì al giovedì coinvolge quattro bambini disabili autonomi in varie attività ludico ricreative attraverso laboratori di pittura, musica, cucina e tanti altri. Immediata la chiamata al marito.
«Oggi qualcuno ha voluto darci il buongiorno facendoci trovare scassinata e svuotata la cassetta della posta del bene confiscato alla mafia che utilizziamo come sede dell’associazione culturale Fare per Migliorare – ha commentato Francesco Mancuso -. Ci vogliono fermare». Il bene confiscato alla criminalità organizzata è stato dato in concessione, attraverso un bando pubblico, da più di un mese e rimarrà in comodato d’uso per dieci anni. Mancuso, nel pomeriggio, ha esposto denuncia per danneggiamento contro ignoti presso le autorità competenti. Un atto simile era già accaduto nella vecchia sede dell’associazione, quando sono stati tagliati i cavi esterni della luce.
«Questa è la risposta per il bene che facciamo a Trabia – ha aggiunto Mancuso -. La nostra associazione si spende a 360 gradi anche fuori dal paese trabiese, principalmente nei settori cultura, sociale e legalità. Questi atti di vandalismo sono solo il risultato dell’inciviltà presente ancora nella nostra città. Ci adoperiamo per il prossimo con tanta voglia e determinazione, ringraziando sempre l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leonardo Ortolano, con la quale abbiamo un’ottima intesa, e così continueremo, nonostante tutto, perché a noi piace fare. Domani partiremo con un altro progetto. Vogliamo continuare – ha concluso il presidente – a dare il nostro contributo per la città di Trabia, continuando anche con i progetti educativi». Pieno sostegno è arrivato dal primo cittadino di Trabia, Leonardo Ortolano, che ha condannato fortemente l’atto. «Questo ci fa capire – ha dichiarato il sindaco – che l’associazione sta percorrendo una strada che è quella della legalità, riscatto sociale e sviluppo del territorio. Sono accanto all’associazione, auspico che la stessa assieme ad altre realtà sane, continuerà con forza a perseguire gli scopi sociali»
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