Per tutto il mese di novembre l’itinerario arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù diventa teatro di 18 iniziative nell’ambito della rassegna Tra terra e cielo – La visione trascendente tra Palermo, Monreale e Cefalù. Promossa dall’assessorato regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana e dalla Sovrintendenza ai beni culturali di Palermo, realizzata da Mda Produzioni Danza in collaborazione con i Comuni coinvolti e le Diocesi delle tre città, la rassegna si propone come la prima iniziativa interna all’itinerario recentemente inserito nella World Heritage List dell’Unesco. «Una rassegna molto importante – afferma il vice presidente dell’Ars Giuseppe Lupo -. Un buon inizio nell’ottica di una programmazione mirata alla crescita e allo sviluppo del settore dei beni culturali, che non sono solo da contemplare, conservare e tutelare, ma da mettere a reddito e valorizzare».
Dall’11 al 27 novembre saranno organizzati diciotto eventi a ingresso gratuito, opere prime, che invitano il pubblico ad approfondire in modo diverso la conoscenza di luoghi straordinari come il Palazzo reale con la Cappella palatina, il Palazzo della Zisa, il Ponte dell’Ammiraglio e poi le costruzioni dedicate al culto, cioè la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di San Cataldo, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la cattedrale di Palermo, la Cattedrale e il chiostro di Cefalù e Monreale. Il filo conduttore della rassegna è un approccio esperienziale fatto di musica, danza, teatro e workshop, affinché si possa vivere una “permanenza nella visione”. Un modo diverso di intendere il patrimonio monumentale, concepito non più solo come attrattore turistico ma anche come un insieme di luoghi e spazi di vita.
«È il primo progetto che si rivolge in maniera organica all’itinerario arabo normanno riconosciuto patrimonio dell’Umanità nella sua interezza, raccontando anche gli altri beni – dice Aurelio Gatti direttore artistico di Mda Produzioni Danza -. Diciotto appuntamenti tra workshop, installazioni e perfomance per coniugare valorizzazione e fruizione del patrimonio». Un patrimonio che per Gatti è l’esempio della «confluenza delle culture, di un tempo in cui non c’era “tolleranza” delle diversità, ma una partecipazione condivisa dell’appartenenza». L’obiettivo della manifestazione, allora, è «restituire alla città questo immenso patrimonio artistico e culturale facendo sì che non sia solo visitato, ma vissuto dai palermitani». Una visione trascendente è strettamente collegata all’esperienza che la persona ha vivendo un’opera o in questo caso un monumento dall’interno.
«L’ingresso nella World Heritage List dell’Unesco – ha spiegato Aurelio Angelini, direttore in Sicilia della Fondazione Patrimonio Unesco – non può limitarsi ad essere un vanto, ma deve diventare un brand, un volano per lo sviluppo turistico della città e della Sicilia intera. Proprio per questo motivo dal prossimo anno, insieme con la Regione siciliana, metteremo a punto un calendario di iniziative nei siti riconosciuti dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
I teatri della rassegna sono il Chiostro di Santa Maria La Nuova di Monreale, dove 11 e 12 novembre avrà luogo il workshop Il Corpo estatico con Hal Yamanouchi e il 18 lo spettacolo Il Secretum di Petrarca nell’adattamento di Maurizio Donadoni e Emanuele Salce, riproposto l’indomani a Palermo al Castello della Zisa. Stesso inizio per Il Flauto dell’Infinito, balletto che andrà in scena il 26 nel Chiostro e il 27 al Palazzo arcivescovile di Cefalù, dove dall’11 al 14 è organizzato il workshop di Marcello Panzarella Lo spazio del trascendente e domenica 15 il concerto Spiritualità bizantina e islamica – canti trascendenti a confronto. Sabato 14 a San Giovanni degli Eremiti di Palermo il concerto La poesia islamica dell’Anno Mille e il 12, 14, 19, 26 e 27 tutti questi spazi sono aperti alle visite guidate gratuite.
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