Totò Cuffaro o Luigi De Magistris: chi deve andare giù dalla Torre?

RISPETTO PER LE ISTITUZIONI E RISPETTO PER LE SENTENZE

di Carmelo Raffa

Queste sono state le parole di Totò Cuffaro dopo la sentenza definitiva della Cassazione

”Rispetto la magistratura, adesso andrò a costituirmi. Mi appresto a scontare la mia pena come è giusto che sia”.

L’ex governatore della Sicilia ha atteso la sentenza nella sua abitazione in centro a Roma, vicino al Pantheon, dove dopo la sentenza è cominciato un via vai di amici e colleghi.

Alla fine dello scorso anno i giudici hanno rifiutati a Cuffaro l’affidamento ai servizi sociali. Ecco qual è stata la sua reazione:

“Avevo coltivato la speranza di poter continuare a scontare la mia pena in affidamento al servizio del più bisognosi, di quelli che come me cercano e hanno bisogno di speranza, ma i giudici del tribunale di sorveglianza hanno deciso che io debba rimanere in carcere per il resto della pena. Non sono ancora rieducato e risocializzato. Come sempre e come è giusto e doveroso accetto e rispetto la sentenza”.

Totò Cuffaro ha sbagliato e su ciò non ci sono dubbi, ma come abbiamo sostenuto in altre note si è messo fuori legge non in mala fede, ma per eccessiva leggerezza e nonostante abbia usato il massimo rispetto per la Magistratura e per le Istituzioni non gli è stata accordata la possibilità di assistere i più bisognosi e gli ultimi.

Quando gli hanno negato l’affidamento ai servizi sociali, noi abbiamo scritto all’interessato:

“Caro Totò, speravamo di reincontrarti dopo tanto tempo ed invece l’amara sorpresa arrivata dopo la notizia relativa alla decisione dei Magistrati che non hanno accolto la Tua richiesta di essere assegnato ai servizi sociali. Non entriamo nel merito della decisione, bisogna rispettare la la mastratura e non mettiamo in discussione i motivi che hanno inspirato la discrezionalità dei Giudici. Per noi cristiani occorre, comunque, ricordare quanto disse il Grande Maestro agli apostoli: La giustizia non è di questo mondo. In questo caso riteniamo che se c’è stato un errore di valutazione non è da attribuire a vantaggio o svantaggio per la Tua Persona, ma sicuramente nei confronti di coloro che potevano fruire del Tuo servizio sociale”.

Ora esaminiamo invece il comportamento consequenziale ad una sentenza da parte di una Personalità Politica che è stato per tanto tempo anche Magistrato.

L’attuale Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, qualche giorno fa, viene condannato per la vicenda delle utenze di alcuni parlamentari acquisite senza le relative autorizzazioni nel 2006, epoca in cui espletava il ruolo pubblico ministero a Catanzaro. Allora era titolare dell’inchiesta denominata Why Not. Un anno e tre mesi con sospensione condizionale: questa la condanna che gli hanno comminato i giudici. Da più parti arrivano richieste di sue pronte dimissioni da Sindaco del capoluogo campano. Ma ecco la strana reazione dell’ex Magistrato:

“Mi chiedono di dimettermi per questa condanna, ma guardandosi allo specchio e provando vergogna devono dimettersi quei giudici” (cioè i giudici che lo hanno condannato). Questa è la dichiarazione resa nel Consiglio comunale di Napoli dal Sindaco Luigi De Magistris. Che aggiunge: “Sono fiducioso che questa esperienza di governo possa andare avanti fino al 2016”.

A questo punto rileviamo che una persona certamente non agevolata dalla magistratura – Cuffaro – nonostante ciò continua a dare loro fiducia. Non ci aspettavamo, invece, che un uomo di Legge arrivasse a una reazione alquanto scomposta ed irrispettosa nei confronti dei suoi ex colleghi.

Ci chiediamo: di fronte a ciò come dovrebbe reagire la Gente comune?

Ma se questa giustizia, si chiederà in questo momento la gente, viene contestata anche da qualche Magistrato, perché dovremmo crederci noi?

Questa sarà sicuramente la reazione della gente, caro Dott. De Magistris, alle sue esternazioni ed a questo punto giudichi Lei stesso chi deve essere buttato giù dalla Torre: Lei o Totò Cuffaro?

 

Redazione

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