«Ho appena ricevuto comunicazione da Asp che uno dei tamponi fatti venerdì ad un nostro concittadino tornato da fuori dalla Sicilia, è risultato positivo». Così il sindaco di Balestrate Vito Rizzo, che ha ufficialmente comunicato alla comunità che una persona rientrata da giorni nel territorio avrebbe scoperto di aver contratto il Covid-19. «Il soggetto, che ho già contattato telefonicamente, è in totale isolamento da più di 14 giorni, non ha avuto e non ha alcun sintomo, dovrà ovviamente continuare la quarantena. Non ha avuto contatti con familiari», rassicura ancora il primo cittadino. Che chiarisce anche che ha fatto ritorno nel Comune marinaro a bordo di un’automobile, non prendendo quindi né aerei né treni o altri mezzi.
«Evitate di continuare a chiedere in pubblico o in privato il nominativo – torna a dire, rivolgendosi ai tanti che con insistenza hanno chiesto di sapere di chi si tratti -. Restiamo a casa, è la migliore medicina per tutti». Ma un po’ di perplessità, tra i concittadini, si sollevano nel giro di poco tempo. C’è chi, ad esempio, avanza dei dubbi sulla veridicità dell’isolamento totale cui questa persona si sarebbe sottoposta non appena rientrata a Balestrate: «Siamo sicuri che è stata a casa questa persona? Non è neanche andata a fare la spesa?», domanda qualcuno. Mentre un altro spera sia vero che la persona in questione abbia avuto cura di non incontrare neppure i famigliari e le persone più strette, «perché se così non fosse ne salteranno fuori altri di positivi». «Ieri – replica per tutta risposta un altro concittadino – c’è gente che è andata in campagna, possiamo parlare a mai finire, gli ignoranti ci sono sempre».
Ma non ci sono solo i dubbi sull’isolamento della persona risultata positiva. «Ok lui o lei che sia ha rispettato la quarantena, ma i suoi genitori? Perché so per voce popolare – scrive qualcun altro – che alcuni dei genitori di questi rientrati uscivano tranquillamente a fare la spesa». Mentre in sottofondo è un coro sempre più nutrito e indistinto di gente che vuole sapere l’identità del positivo. «Sindaco – dice per esempio una concittadina – credo, al di là della tutela della privacy, che qui c’è in ballo la tutela della salute di una comunità, per cui ritengo sia corretto che si comunichi, tramite canali ufficiali, l’arrivo di chi rientra da fuori e in particolar modo chi, ahinoi, è contagiato, affinché ogni singolo cittadino possa ricordar, se è entrato in eventuali contatti. Confido nel buon senso e nella collaborazione per il bene comune».
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