I lavori per la costruzione di una fontana artistica al tondo Gioeni vanno tenuti d’occhio. Nel senso più letterale: oggi la direzione Lavori pubblici, con un provvedimento dirigenziale, ha autorizzato l’acquisto di un sistema di videosorveglianza. Una scelta assunta perché, nel volgere delle settimane, sono state «riscontrate numerose violazioni del cantiere che hanno messo a rischio l’integrità dei manufatti». L’impianto costerà poco più di 6mila euro, denaro che verrà espunto dai 10mila euro previsti per il conferimento in discarica dei materiali di risulta che, seconde le stime dell’ufficio, costerà molto meno di quanto immaginato in precedenza. Le telecamere verranno installate dalla ditta C. R. T. Elettronica, la stessa che installò il sistema di sorveglianza video in tempo reale alla centrale operativa dei vigili urbani, che si trova in piazza Spedini. Sistema a cui l’impianto sul tondo Gioeni verrà collegato.
Il provvedimento assunto dall’ingegnere Corrado Persico, su richiesta del rup Luigi Epaminonda, porta la data di oggi. La postazione di video sorveglianza verrà posizionata, sembra, già lunedì prossimo. «Ci sono stati dei furti – dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Michele Giorgianni – e così abbiamo pensato a questa soluzione». Della faccenda si sarebbe occupato in prima persona il sindaco Enzo Bianco. Secondo alcune fonti, il primo cittadino avrebbe acconsentito al posizionamento dell’impianto poiché preoccupato dall’ipotesi di un (ulteriore) slittamento dell’inaugurazione dell’opera. Per la quale dovrebbero mancare pochi giorni.
L’appalto è stato assegnato il 18 novembre 2016 alla ditta Capobianco Giuseppe, con un ribasso dell’11,86 per cento, dopo un ricorso al Tar della stessa. L’importo a base d’asta per i lavori era di 750mila euro (994mila se si considerano anche i 243mila euro alla voce somme a disposizione dell’amministrazione). Il costo finale si attesterà dunque sui 663mila euro. Il cuore del progetto consiste nella sistemazione artistico-architettonica della parete che costeggia la rotonda: più nel dettaglio, nasceranno due fontane monumentali con acque a cascata, come detto rivestite in pietra bianca, le cui vasche saranno formate da due o da tre blocchi di pietra e comporranno altrettanti doccioni. È inoltre prevista la realizzazione di un sistema di canalizzazione dell’acqua piovana.
In un primo momento i tempi di conclusione dei lavori – scattati nel febbraio 2017 – erano stati fissati in otto mesi. Nonostante l’inguaribile ottimismo di Bianco («Un cantiere da sei mesi, saremo molto celeri», dichiarò alla posa della prima pietra), di mesi ne sono trascorsi 14, con un surreale scivolamento in avanti della data «di chiusura»: ottobre 2017, dicembre 2017 e ancora un momento imprecisato tra marzo e aprile 2018. Sentito da MeridioNews la scorsa settimana, Giorgianni ha infine dichiarato che l’appalto sarebbe ormai giunto alle rifiniture, e che la conclusione dei lavori sarebbe una questione di giorni.
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