Tondo Gioeni, la fontana è già ricoperta di muschi L’architetto: «Clorazione non ancora perfezionata»

Vista da vicino, la fontana del Tondo Gioeni a qualcuno è sembrata già molto più vecchia dei suoi due mesi scarsi di vita. Colpa dei muschi, del lippu per dirla alla catanese, che anneriscono il prospetto del fonte monumentale inaugurato il 4 giugno dall’allora primo cittadino Enzo Bianco. Negli ultimi giorni le macchie si sono fatte evidenti, anche osservandole a grande distanza: la vegetazione tipica di ambienti umidi ricopre i colorati marmi seguendo i flussi delle due vasche, dove l’acqua ha preso un colore simile a quello di uno stagno. Se ne sono accorti i cittadini che continuano numerosi a far visita all’installazione sorta lungo la circonvallazione di Catania generando tante polemiche: chi solo per toccare con mano la novità, altri anche per scattare selfie di ricordo con vista sul traffico di viale Andrea Doria.

Ma perché, dopo così poche settimane, il fonte è già tanto ricoperto di muschi? Le ipotesi si sono moltiplicate: si va dal sospetto di qualcuno sull’uso di acqua corrente, sebbene il sistema sia a ricircolo, alla manutenzione da parte del Comune che sarebbe già carente. In realtà, e non potrebbe essere altrimenti, dagli uffici allargano le braccia: la fontana non è ancora stata riconsegnata all’ente, dunque l’unità Manutenzione non ha ancora messo le mani sul nuovo monumento. La struttura è infatti nella disponibilità dell’impresa che ha eseguito l’appalto, in attesa del collaudo amministrativo. Anche i muschi sarebbero così una conseguenza del rodaggio ancora in corso. «Ci sono ancora dei dettagli da mettere a punto, come la clorazione delle acque e l’impianto elettrico – spiega a MeridioNews  il progettista Ugo Mirone – ma non si tratta di un cattivo funzionamento della fontana». Che, come già avvenuto nei giorni scorsi, verrà ripulita dalla ditta che l’ha costruita sulla base del progetto dell’architetto scelto dall’ex sindaco. 

«La clorazione va perfezionata – aggiunge Mirone – così come l’illuminazione, abbiamo infatti sostituito due lampade perché non davano una luce ottimale e lavorato sull’impianto idrico e nei vani tecnici. Tra qualche tempo, poi, la cura delle luci passerà alla Gemmo, l’azienda che gestisce l’illuminazione comunale». Tra i due solai della fontana, dopo la forte pioggia di fine giugno, si è registrata un’infiltrazione: «Nulla di grave, stiamo rimediando anche spostando dei cavi elettrici». Una volta che l’acqua verrà trattata, i muschi non dovrebbero più ricrescere. Mirone rassicura anche sul tema dello spreco idrico: «Era impensabile realizzare un tale fonte ad acqua corrente, l’impianto riutilizza quella che c’è attraverso delle pompe e la rimpiazza man mano che evapora o si disperde».

Francesco Vasta

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