Tondo Gioeni, 660mila euro per abbellirlo «Avvieremo cantiere anche prima del 2017»

«Penso che potremmo aprire il cantiere pure prima dell’anno nuovo». La fiduciosa dichiarazione, a due settimane dal 2017, è dell’assessore comunale ai Lavori pubblici Luigi Bosco, interpellato da MeridioNews sui tempi previsti dall’amministrazione comunale per la realizzazione della fontana artistica del Tondo Gioeni. «La gara d’appalto è stata finalmente aggiudicata e stiamo aspettando che siano maturi i tempi di legge», continua il componente della giunta di Enzo Bianco

Per il progetto intitolato Sistemazione a verde artistico e architettonico della rotatoria del Tondo Gioeni l’ente ha impegnato circa un milione di euro. Diventando il parafulmine di una serie di polemiche per un’opera di cui si parla da oltre un anno senza che nemmeno una delle pietre policrome del lavoro firmato dall’architetto Ugo Mirone sia stata posata al posto dell’ex ponte. Il timore è che si possa trattare dell’ennesima incompiuta catanese. «Non c’è di certo questo rischio», dichiara in maniera secca l’assessore ai Lavori pubblici. 

L’aggiudicazione del bando di gara è stato ufficiale a metà novembre. Cioè quando, dopo un ricorso al tribunale amministrativo regionale di Catania, è stato revocato il lavoro alla cooperativa sociale Edil med costruzioni ed è stata affidata l’opera alla ditta Giuseppe Capobianco di Palma di Montechiaro. Quest’ultima ha proposto un ribasso d’asta di quasi il dodici per cento, per un importo di 663.822,60 euro. A prendere in mano il lavoro del progettista Mirone – dipendente comunale, oggi in pensione – sarà il geometra Luigi Epaminonda

«La ferita rimasta aperta dall’abbattimento del ponte verrà coperta da un muro di 40 metri», spiega il tecnico. Proprio su quella parete «saranno inserite due fontane con acque a cascata, completamente rivestite in pietra. Per terra tutto sarà pavimentato», precisa il geometra. Le vasche delle fontane «saranno formate da due o da tre blocchi di pietra e formeranno altrettanti doccioni». Previsto pure l’impiego di «tre tipi diverse di pietra: una grigia, una ocra e un’altra bianco-gialla». Descrivendo un lavoro massiccio per il quale ipotizza «sei mesi di lavori. Potrebbe essere pronta all’inizio della prossima primavera», conclude. Ma a conti fatti se il cantiere dovesse aprire domani al limite finirebbe a giugno.

Cassandra Di Giacomo

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