Timpa di Acireale, team di esperti dopo 15 anni A guidarlo Agatino Sidoti. Esclusa Legambiente

Un atto dovuto, ma con quindici anni di ritardo. In base ai dettami della legge regionale numero 14 del 1988, i tempi per la redazione di un piano di utilizzo – una sorta di vero e piano regolatore dedicato alla riserva naturale –, scadrebbero dopo 180 giorni dalla nascita della stessa riserva che, nel caso acese, risale al 1999. Per ovviare a questa mancanza, la giunta guidata da Roberto Barbagallo ha presentato stamane il team di esperti e accademici che avrà il compito di stilare la proposta di piano. A essere stati scelti sono figure provenienti da settori scientifici e non solo, professionalità che saranno coordinate da Agatino Sidoti, già dirigente responsabile del servizio Forestale della Regione Sicilia.

Intanto, fa discutere l’assenza di Legambiente, l’associazione ambientalista che negli scorsi mesi si è battuta – con tanto di esposto in Procura – affinché il Comune bloccasse l’iter che avrebbe dovuto portare alla realizzazione della barriera soffolta nel tratto di mare antistante la Timpa. In tal senso, uno dei portavoce, Roberto De Pietro, non nasconde la sorpresa: «Pensavamo di esserci in quel gruppo – spiega al telefono –. Nel corso dei decenni Legambiente ha avuto un ruolo fondamentale nella salvaguardia della Timpa. Peraltro, fino alla scorsa estate la nostra partecipazione era stata già paventata dalla consigliera Francesca Messina. Evidentemente qualcosa è cambiato, ma ciò non farà venire meno il nostro impegno».  

A collaborare con Sidoti saranno lo storico acese Rosario Bella, Giovanni Continella, già docente dell’Università di Catania che si occuperà degli aspetti legati all’agricoltura, Francesco Castelli, professore dell’Università Kore di Enna per le valutazioni geotecniche, il vulcanologo Carmelo Ferlito dell’Università di Catania, il geologo Giuseppe Filetti del Genio Civile di Catania, Giovanni Laudani, già architetto della Soprintendenza di Catania che lavorerà sugli aspetti paesaggistici, Pietro Minissale per gli aspetti botanici, Giorgio Sabella per quelli zoologici, il dirigente dell’ufficio azienda Foreste di Catania Ettore Foti, e per finire Susanna Simone, dirigente della Riserva naturale orientata. A essi, poi, vanno aggiunti il capo servizio del settore Urbanistica e Ambiente del Comune di Acireale, Salvatore Pulvirenti e, dallo stesso ente Giuseppe Vecchio e Serafina Pennisi, per il supporto cartografico e amministrativo. 

«Si tratta di un gruppo di elevate professionalità – ha dichiarato in conferenza stampa il sindaco Roberto Barbagallo –. Ciò che ci aspettiamo dai tecnici è un lavoro completo che possa pervenire nel più breve tempo possibile. Avere, infatti, un piano di utilizzo ci potrà permettere di guardare ai futuri fondi europei con più possibilità di ottenerli». Il team, che opererà a titolo gratuito, inizierà a incontrarsi a partire dalla metà di gennaio. Ciò permetterà ai componenti di approfondire la conoscenza reciproca: infatti, eccezion fatta per alcuni componenti che per motivi professionali provengono dallo stesso dipartimento universitario, la maggior parte dei membri del gruppo di lavoro si sono conosciuti oggi: «Non sarà un problema – ha spiegato il sindaco – sono persone che offrono le garanzie giuste per portare a termine con profitto un lavoro come questo».

«Da dentro o da fuori – conclude De Pietro – l’importante è tutelare la riserva». A riguardo, il coordinatore del gruppo di lavoro, Agatino Sidoti, ha cercato di sedare una possibile polemica: «Legambiente, insieme a tutte le altre associazioni portatrici di interessi nella riserva, potrà fare pare del tavolo permanente, che periodicamente potrà confrontarsi con il team di tecnici, dando i propri suggerimenti


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