«Allucinante». E’ la parola che ripete più spesso Giorgio Serio: lavoratore presso una ditta privata, l’uomo è anche un tifosissimo del Licata calcio sin dai tempi gloriosi della seria B e di un allenatore come Zeman, che proprio con la squadra agrigentina cominciò a diffondere il suo verbo a base di notevoli schemi d’attacco e partite che terminavano con punteggi tennistici. Ora finalmente per Giorgio, che da anni vive a Palermo, si apre la possibilità di vedere la sua squadra del cuore, in uno dei tanti derby siciliani di cui è costellata questa serie D.
Alle ore 15 Palermo e Licata si sfidano allo stadio Renzo Barbera. Solo che Giorgio, insieme al figlio di 12 anni, sarà costretto a vedere la partita di questo pomeriggio dagli spalti del Palermo. Il motivo? Ha la residenza nel capoluogo siciliano e, pur essendo tifoso licatese, non può accedere al settore ospiti. Motivi di ordini pubblico, insomma.
«Ho appreso negli scorsi giorni del provvedimento da parte dell’osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive – racconta il tifoso – Per prevenire eventuali casi di violenza hanno diffuso una nota in cui si stabilisce che se sei residente nella provincia di Agrigento puoi stare unicamente nel settore ospiti. Un provvedimento inconcepibile, visto che storicamente tra i tifosi del Palermo e quelli del Licata ci sono stati sempre buoni rapporti. Non c’è per così dire uno storico, cioè i presupposti affinché possano temersi disordini. Anzi, tra le nostre tifoserie c’è un elemento comune che è l’odio per il Catania».
La scelta dell’osservatorio, non certo inedita (è stata presa anche per altre partite di serie D in questa stagione) , impedirà comunque a Giorgio soprattutto di poter far festa con amici e parenti che sono arrivati in massa ieri da Licata. Fino all’ultimo tutti hanno sperato che l’inghippo potesse risolversi in qualche modo, ma alla rivendita sono stati categorici: pur essendo tutti provenienti dall’agrigentino, bisognerà separarsi.
«E dire che aspettavamo questo momento da tempo, sin da quando abbiamo appreso che il Palermo sarebbe stato in serie D insieme a noi. Invece sia mio fratello che sorella, per dire, saranno nel settore ospiti mentre io e mio figlio dovremo andare tra gli spalti del Palermo – racconta ancora il tifoso licatese – Cioè andremo insieme allo stadio e poi dovremo dividerci per quello che reputo un inesistente motivo di ordine pubblico. Paradossalmente sono misure del genere a creare la tensione».
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