Doveva servire a ripulire le acque reflue prodotte dalla città e, invece, scaricava direttamente in mare inquinando la flora e la fauna marina. Sono scattati così i sigilli per l’impianto di pretrattamento dei reflui urbani della città di Terrasini, nel Palermitano, sequestrato dagli uomini dell’ufficio circondariale marittimo del comune, al comando del tenente di vascello Stefano Lamanna. Il sequestro è scattato «per un sistematico inquinamento delle acque – spiegano dalla Capitaneria – con relativo presunto danneggiamento della flora e fauna marina».
La causa sarebbe attribuibile a una scarsa manutenzione e inadeguatezza dell’impianto. L’intervento di oggi rappresenta l’epilogo di una intensa attività di indagine iniziata nel 2013 dalla Guardia costiera e coordinata dalla Procura di Palermo che ha portato alla verifica di una serie di inadempienze e omissioni operate dai gestori del depuratore di Terrasini.
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