A Termini Imerese monta la protesta di commercianti e residenti contro gli allagamenti provocati dai tombini otturati. Bastano le prime piogge autunnali, infatti, per provocare danni a case e negozi. Una questione che era già stata affrontata indirettamente nell’ultimo consiglio comunale perché, tra i debiti fuori bilancio approvati durante la seduta, spiccavano quelli derivati da una sentenza (la n.1197/2015) che obbliga il Comune a risarcire un privato per il danno provocato da un allagamento. L’episodio risale a quattro anni fa, quando la società Aica ha chiesto all’amministrazione termitana il risarcimento per i danni subiti al proprio stabilimento a causa di un violento temporale nella zona lungomare Cristoforo Colombo.
Secondo la ditta, il danno provocato dall’allagamento era da attribuire all’assenza di opere ed impianti idonei atti a consentire lo smaltimento delle acque meteoriche e all’opera realizzata negli anni ottanta dal Consorzio ASI. Il tribunale di Termini Imerese ha dato ragione al privato condannando il Comune e il Consorzio A.S.I. al pagamento a titolo di risarcimento 30 mila e 156 euro. In merito alla vicenda dei tombini otturati, i consiglieri del movimento 5 stelle, Manuela Sinatra e Luca Salemi, hanno presentato un’interrogazione sulla programmazione dell’amministrazione comunale del servizio di pulizia e svuotamento delle griglie e dei tombini nell’area commerciale nella parte bassa della città e quali azioni l’amministrazione intende intraprendere per risolvere, nell’immediato, il disagio testimoniato da molti cittadini e commercianti del comune.
Negli ultimi due anni i commercianti hanno inviato una lettera nella quale si chiedeva la pulizia e lo sgombero dei tombini per la fruizione dell’acqua piovana. Ancora oggi, gran parte dei tombini sono ancora otturati, causando gravi disagi ai titolari di molte attività commerciali. «Con l’approssimarsi della stagione autunnale iniziano le piogge e aumentano i disagi sulle strade della città – hanno commentato i due consiglieri – in modo particolare per gli spostamenti dei pedoni, considerato lo stato dei tombini del centro urbano. L’acqua piovana, infatti, si accumula sulla sede stradale e scorre liberamente verso i punti più bassi costituendo un grave intralcio – hanno aggiunto – oltre che un pericolo per chi transita ed un grave danno per le attività commerciali».
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